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ITALIA: what else?

Ho 15 anni e l’idea di partire per un mese per un paese così lontano come il Brasile, che come prima esperienza all’estero da sola non mi sembra poco, non era delle più entusiasmanti: troppo tempo, troppo lontano, troppi amici da lasciare…

Ma appena scesa nell’aeroporto di San Paolo e conosciuta la mia prima host family ho avuto la chiara consapevolezza che stavo per vivere un’esperienza indimenticabile. Così è stato.

Le due famiglie che mi hanno ospitato per 15 giorni ciascuna a San Jose dos Campos erano molto diverse e questo mi ha permesso di conoscere tutte le sfumature sulle abitudini e attività brasiliane.

Nel periodo trascorso con la prima famiglia, nonostante la difficoltà nel comunicare (solo la mia host sister Jessica parlava inglese!!!), ho condotto un’intensa vita sociale: tutti i giorni uscivo con Jessica e i suoi amici, sempre pieni di iniziative per me nuove: picnic, suonare e cantare la sera intorno ad un falò nel parco, il sabato sera passato a cucinare insieme ai genitori ridendo e scherzando come se si facesse parte di un unico gruppo… In ogni cosa si facesse sono sempre stata coinvolta e sentita la benvenuta.

Tutti, e sottolineo tutti, suonavano uno strumento (il più popolare è la chitarra) e lo portavano sempre con sé; l’atmosfera che la musica (per lo più canzoni brasiliane cantate nelle favelas) regalava rendeva ogni cosa ancora più magica.

 

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