Quest'anno per la prima volta ho partecipato a un viaggio organizzato dai Lions con meta la Danimarca. Il mio viaggio è durato tre settimane, di cui la prima l'ho passata in famiglia. La famiglia ospitante abita in un piccolo paesino vicino al mare a un ora da Copenhagen. La cosa che mi ha subito colpito è stata l'ospitalità, che inizialmente pensavo fosse dono solo della famiglia, ma poi ho scoperto che è comune alla maggior parte dei Danesi. Un'altra cosa che mi ha incuriosito è la grandezza del paese rapportata al numero degli abitanti: di fatti l'estensione superficiale della Danimarca è quasi la metà di quella dell'Italia, ma il numero degli abitanti è pari a 1/14 di quello italiano (5 milioni circa contro 68 milioni circa); e quindi ciò che ne comporta ossia, enormi distese verdi disabitate.
La prima settimana è stata molto divertente, di fatti ho visitato Copenhagen due volte, di cui una sono stato a Tivoli; inoltre mi sono immedesimato nella vita di tutti i giorni della famiglia. A dire la verità non ho mai capito quanti pasti avessero e a che ora mangiassero, perché c'erano volte che a pranzo non si mangiava e di sera qualche volta si mangiava alle 20 e qualche volta alle 18. La famiglia è stata molto ospitale e simpatica, facendomi passare una bella settimana. Lasciare la famiglia non è stato molto facile perché si era creato un bel rapporto.
Successivamente sono stato accompagnato al campus, il campus D. Il campo era un'università immersa nel verde. E' stata un'esperienza unica, dove ho conosciuto tanti ragazzi provenienti da molti paesi del Mondo, tra cui tre italiani e la cosa bella è che siamo tutti ancora in contatto. Devo dire che è un campus consigliato a chi ama andare in bici anche per 40 km al giorno e a chi non ha paura di delle zecche, perché quando si fanno le escursioni nel bosco è molto facile prenderle, come successo a molti di noi. Durante le escursioni in bici si venivano a creare due gruppi: quelli che andavano nei
sentieri stretti e quelli che preferivano la strada o sentieri molto larghi.
Durante le due settimane in campus ci siamo sempre spostati in bici verso le mete, ci hanno insegnato ad andare in canoa, a costruire un accampamento in cui dormire una notte nel bosco, ad accendere il fuoco, a depurare l'acqua e a orientarci con cartina e bussola. Uno dei luoghi che mi è piaciuto di più è stata la residenza della regina.
Ho notato anche che in Danimarca c'è molta cura e rispetto delle città, di fatti è quasi impossibile trovare delle carte o dei mozziconi di sigaretta in terra. Poi mi hanno spiegato che la Danimarca è ricoperta per la maggior parte da boschi e che non ci sono montagne e per sciare si trasferiscono in Norvegia.
In campus ognuno a turno deve esporre la descrizione del proprio Paese, invogliando gli altri ragazzi a visitarlo un giorno. Il campus è molto utile anche per imparare l'inglese e si nota come noi italiani siamo meno bravi rispetto agli altri, cosa che secondo me deve fare riflettere.
Il momento più divertente della giornata era per molti la sera, quando avevamo tempo libero e ci potevamo trovare nelle camere a parlare senza avere un orario per andare a dormire ( ma occhio che la sveglia era verso le 6!). C'è stata anche una sera dove le famiglie ospitanti sono venute al campus a trovarci, abbiamo mangiato insieme e noi ragazzi abbiamo creato uno spettacolo dove ognuno poteva esibirsi in ciò che voleva: c'erano ragazzi che ballavano, o cantavano, o facevano trucchi di magia, insomma è stato davvero molto divertente. Il momento più difficile è stata la partenza, la tristezza era il sentimento comune a tutti, ma come detto prima siamo ancora tutti in contatto, so che qualcuno si è già rivisto e penso che quindi l'obiettivo del campus sia stato centrato in pieno. Spero di poter partecipare ancora a un campus organizzato dai Lions in futuro.