Era una grigia giornata invernale quando la vice-preside del Liceo B. Cavalieri a Verbania mi chiese di seguirla fino in presidenza dicendomi che aveva qualcosa da dirmi in privato. Nel frattempo, facendo mente locale sui possibili motivi per i quali avrebbe potuto chiedere proprio di me, mi diressi verso l’ufficio attendendo ansiosamente l’annuncio che aveva da farmi. Una volta arrivati, mi fece accomodare e mi annunciò che avevo vinto, grazie ai risultati scolastici conseguiti, la possibilità di partecipare gratuitamente ad uno scambio giovanile organizzato dal Lions Club del distetto della mia città. Colsi al volo l’opportunità offertami e mi iscrissi per andare a scoprire un paese stupendo come la Danimarca.
Lo scambio sarebbe stato diviso in due parti: la prima parte coprendeva un lasso di tempo di una settimana nel quale avrei vissuto in una famiglia danese, accuratamente selezionata dal Lions Club competente; la seconda parte invece, avrebbe impiegato due settimane del mio soggiorno che avrei dovuto spendere in una struttura, simile ad un college, con altri ragazzi provenienti da ogni parte del mondo.
Il giorno sabato 11 luglio sono partito dall’aeroporto di Milano Malpensa alla mattina a mezzogiorno e alla sera, verso le sei, sono arrivato all’aeroporto danese di Billund dove c’era la mia famgila ospitante ad
aspettarmi. All'aeroplorto incontrai Jane (la madre), Frank (il padre) e Frederik (il fidanzato di una delle due figlie) e a casa incontrai successivamente la figlia minore Fie di 16 anni, mentre la figlia maggiore era impegnata anch’essa in uno scambio giovanile in Croazia, quindi chiaramente non presente.
Dopo essermi ambientato e aver conosciuto meglio la famiglia, aveva veramente inizio la mia avventura in Danimarca. La famiglia ospitante è stata vermente splendida, molto gentile e simpaticissima nei miei riguardi e mi ha trattato come se fossi un loro figlio; insieme siamo andati nella capitale Copenaghen, al parco divertimenti di Tivoli, a visitare molte delle città caratteristiche limotrofe alla nostra come Karteminde e Odense e abbiamo praticato sport per me del tutto nuovi come il paddling e il wind surf. È stata una settimana indimenticabile nella quale mi sono veramente sentito parte della loro cultura e del loro modo di vivere.
Il sabato seguente, la famiglia che mi ospitava mi portò ad un’area verde, ad un’ora di macchina da dove vivevano, poiché i primi tre giorni non li avremmo passati nel college ma in quest’area, allestita con tende e capanne, durante il quale avremmo potuto fare amicizia con gli altri ragazzi e conoscerci al meglio per poi iniziare le nostre due settimane di convivenza. Ci fu chiesto di consegnare i cellulare (cosa assai giusta per come la penso io) per favorire la conoscenza. Mi sono ritrovato con un gruppo di 32 persone provenienti da ogni parte del mondo: Israele, Turchia, Thailandia, Canada, Austria, Inghilterra e molti altri paesi europei. Sono stati tre giorni fantastici, anche se un po’ pesanti, nei quali abbiamo cucinato come la tradizione vichinga danese prevedeva (ponendo la carne in una buca scavata in terra con dei sassi bollenti, separati dal cibo da uno strato di erba), ci è stato insegnato come creare souvenires come bracciali e collane (sempre secondo le regole della tradizione vichinga) e abbiamo fatto giochi di gruppo molto divertenti tra di noi che ci hanno permesso di formare ed amalgamare il gruppo e di poter affrontare le settimane successive nel migliore dei modi.
Al terzo giorno nel “campeggio”, grazie all’aiuto dei Lions del distretto danese ne quale ci trovavamo, ci siamo trasferiti nel college poco distante per iniziare il nostro viaggio alla scoperta del paese. In queste due settimane i Leo danesi ci hanno fatto conoscere moltissimi posti come la casa-museo dello scrittore di fiabe H.C. Handerson, il castello di Egeskov, il villaggio medievale Funen, Odense; abbiamo ulteriormente partecipato ad alcune attività all’interno della struttura del college molto divertenti come la messa in scena di un piccolo spettacolo da esporre ai compagni una volta messo a punto.
Sono state due settimane molto intense nelle quali ho conosciuto moltissime persone nuove e straordinarie e nelle quali ho avuto la possibilità di confrontarmi con altrettante culture, diverse dalla mia, e molto attraenti. Inoltre sono ancora in contatto con la maggior parte degli altri ragazzi e stiamo programmando di incontrarci la prossima estate. È stata un’esperienza fantastica che auguro a tutti di poter affrontare e ringrazio enormemente il Lions Club che mi ha dato questa opportunità che spero di poter ripetere in futuro.