Io e Lisa (la ragazza biondissima), compagne di avventura in Finlandia.
Mi è molto difficile rispondere alla domanda ''Allora, com'è andata in Finlandia??'' senza sorridere e mordermi la lingua poiché ne potrei stare a parlare per ore.
Io e la mia host sister austriaca (Lisa) all'inizio del nostro soggiorno, guardandoci negli occhi, avevamo detto che ogni settimana sarebbe stata migliore e più soleggiata della precedente. Effettivamente, il clima è migliorato solo alla conclusione del soggiorno, mentre sulla prima premessa non ci eravamo sbagliate: l'esperienza in Finlandia è partita bene e si è conclusa meglio.
Aver avuto una host sister penso sia stato meraviglioso, in quanto abbiamo vissuto assieme per tre settimane e questo ci ha dato la possibilità di contare sempre (e aggiungerei per sempre) una sull'altra, proprio come vere sorelle.
Comincerò il racconto di questa grande esperienza dall'incertezza prima della mia partenza: non avevo ancora avuto notizie né sul campo né sulla mia ipotetica famiglia. Ogni sera mi domandavo come e dove mi sarei trovata a quella stessa ora dopo pochi giorni.
Il mio primo obiettivo è stato quello di partire con la mente libera da alte aspettative o pregiudizi. La Finlandia era stata la mia prima scelta proprio perché risulta essere una nazione misteriosa agli occhi di molte persone, nessuno la conosce veramente bene, nessuno ha mai incontrato un vero finlandese per strada né saprebbe descriverlo.
Ho lasciato l' afoso caldo italiano il 19 luglio da Venezia e sono arrivata lo stesso giorno all'aeroporto di Kuopio (dopo uno scalo ad Helsinki) dove la mia prima host family mi stava aspettando.
Pirjo e Hanu sono stati per me e Lisa come dei veri e propri nonni, di quelli che ti coccolano con le loro attenzioni e che dimostrano il loro amore con le calorie. Ci hanno introdotte nella loro famiglia, facendoci conoscere i loro figli, i loro nipotini e le loro sorelle. Il senso della famiglia in Finlandia mi ha profondamente colpita: in una nazione in cui il vicino più prossimo si trova a 5 km, i genitori e i fratelli risultano essere anche i migliori amici, i confidenti e i compagni di una vita. Il rapporto che si instaura è strettissimo ma non chiuso, fortissimo ma non soffocante. Posso dire di aver imparato qualcosa in più sul concetto di famiglia e apprezzato come essa e l'amore per i famigliari non cambi anche a migliaia di chilomentri di distanza dalla propria casa.
Durante questa prima settimana, io e Lisa cercavamo ogni giorno di scrivere e annotarci cosa avevamo fatto in un piccolo diario, ma il tempo passava troppo velocemente purtroppo e le attività fatte si accumulavano ogni giorno di più. Ho cavalcato per la prima volta un cavallo senza cadere, ho imparato a suonare un tipico strumento finlandese e come estinguere un fuoco. Ho camminato nello spettacolo del Parco Nazionale Koli (coccolandomi successivamente in una spa), ho cucinato la pizza per tutti, ho fatto conoscenza con la sauna (ed è stato subito amore), ho partecipato a un vero e proprio ''Cottage Party'', una festa annuale su un'isola per festeggiare la stagione estiva, ho giocato in modo sfegatato a Keltis e ho ammirato come questa coppia si metta ogni giorno in gioco per migliorare la propria comunità.
Hanu, Pirjo, Lisa e me, presso la torre panoramica di Kuopio.
Tristi di lasciare la nostra prima famiglia ma eccitatissime di conoscere la seconda, abbiamo impacchettato le nostre già fin troppo piene valige e siamo arrivate a casa di Timo e Teija, dove siamo state accolte anche dalle tre figlie Marianne, Annariina e Saanamaria (che in meno di dieci minuti sono diventate le nostre nuove sorelle). Siamo state molto felici di poter passare del tempo anche con delle coetanee finlandesi e capire cosa i ragazzi vivono nel tempo libero.
I sei giorni trascorsi assieme sono a dir poco voltati, tra una partita di baseball finlandese o frisbee golf, impossibili da comprendere le regole, shopping, serate cinema e caramelle, uno splendido giro in canoa, nuotate nel lago, raccolta di mirtilli e successiva cottura di dolci e torte (d'obbligo) e preparazione famigliare, in stile industriale, di sushi. Tutto questo condito con musica, musica ovunque sempre e comunque, che suonasse il piano Annariina o Lisa, io cantavo sempre perché ero felice, e felice di essere dove mi trovavo e dell'affetto che mi circondava.
La nostalgia di casa è stata pari a zero, tutti erano molto attenti che non mi mancasse nulla e fossi a mio agio, facendomi sentire accolta veramente come parte integrante della loro famiglia.
Saanamaria, Timo, Lisa, Marianne, me, Annariina e Teija.
In un batter d'occhio io e Lisa siamo state catapultate a Nurmes (o come l'avremmo poi chiamata cercando di pronunciarla il più simile al finlandese, Nurrrrrrrrmes) dove era situato il campeggio con gli altri 32 ragazzi da tutto il mondo.
La prima immagine che mi viene in mente è quella del lago di fianco al dormitorio e di noi stipati in cinque o sei su canoe che avrebbero dovuto tenere al massimo tre persone, sfidando il possibile naufragio, canna da pesca fissata, e vogare vogare vogare per arrivare al centro dello specchio d'acqua.
Il secondo fotogramma è il tramonto che ho visto da sola dal ponte sul lago, appena uscita dall'acqua gelida, quando le sfumature della luce sulle nuvole mi hanno fatto dimenticare che a pochi passi da me mi aspettava una rassicurante sauna con 100 gradi che avrebbe fatto concludere il mio tremolio.
La terza cosa che mi porto a casa dal campo è la sensazione di calore (e colore) delle parole sussurrate durante gli abbracci dell'arrivederci.
I ragazzi del campo Finding North Carelia.
La Finlandia è una nazione stunning, una volta visti i paesaggi solitari e verdi non se ne può più fare a meno. Mi sono innamorato di questo luogo dove l'azzurro del cielo si amalgama con il verde delle foreste nella trasparenza dei numerosi laghi. Consiglio di non farvi spaventare dalle loro basse temperature e nuotare il più possibile perchè è veramente rilassante e rigenerante (come fare canoa su queste superfici piattissime).
Per quanto riguarda la lingua posso dire che è complicato pensare alla Finlandia e questa esperienza in generale in italiano invece che in inglese (il finlandese è ancora un po' off limites per le mie capacità, magari in un futuro). Mi è stato molto utile poiché ho imparato un nuovo vocabolario e soprattutto come avere una lingua ''comune'' sia fondamentale per conoscere nuove persone.
Un grande arrivederci a tutto e a tutti coloro che hanno condiviso con me queste tre settimane.
See you (again!).