Il mio viaggio in Malesia con il Lions Youth Exchange comincia un caldo 16 luglio da Roma. Ma se quello in Italia era caldo, non ci sono parole per descrivere la temperatura nel Paese in cui ho vissuto per un mese.
È stata più che un’avventura: è stata una full immersion nelle tradizioni, cibi, lingue e culture di una terra dove convivono diverse etnie e gruppi sociali. Sinceramente mi aspettavo una popolazione omogenea e ben integrata, ma in realtà le diverse etnie continuano a vivere quasi separate, mantenendo le usanze delle proprie origini. Questo fa si che visitare la Malesia sia come visitare Cina, India, Tailandia, Bangladesh e territorio Malay allo stesso tempo.
Le mie famiglie, entrambe cinesi, mi hanno fatto sperimentare ogni tipo di cucina. In effetti il cibo locale è ciò di cui i malesi vanno più fieri, perché è un ricco mix di culture e varietà, facendo nascere un paradiso di sapori ed odori unico al mondo. Ma attenzione, al 90% si mangia solo piccante!
Ho avuto inoltre la fortuna di viaggiare molto con la mia famiglia di Kuala Lumpur, amante delle trasferte in macchina, ed ho perciò visitato praticamente tutto il territorio da nord a sud, comprese l’isola di Penang, spiagge mozzafiato, Malacca e persino Singapore! I paesaggi, i colori e gli odori di questi giorni resteranno sempre nel mio cuore e la loro bellezza indimenticabile ha reso questo viaggio davvero unico.
Per gli amanti dello shopping consiglierei la Malesia perché indiscusso regno delle spese per tutte le tasche: dal semplice ed a pochissimo prezzo nelle bancarelle o al mercato, al lusso dei grandi shopping mall. Questi non sono solo un piacere per gli occhi, ma anche luoghi normalmente affollati perché rinfrescati dall’aria condizionata (a volte anche troppo… non fatevi venire un raffreddore a causa degli sbalzi termici!)
Ed infine, il Camp. Purtroppo è durato solo tre giorni, e chiaramente quando incontri persone meravigliose e divertenti questo sembra un tempo decisamente troppo breve. Inoltre non abbiamo avuto possibilità di fare attività insieme fuori dall’hotel in cui alloggiavamo, perciò ci siamo concentrati solo nei giochi di squadra organizzati, nelle cerimonie formali che gli asiatici amano… e nel cibo! (credo che opinione comune a tutti i campers era la gran quantità di cibo che le famiglie in continuazione offrivano come segno di ospitalità)
Tornata il 18 agosto e ritrovando un gran caldo, ma perlomeno più mite per me dopo il mese nel clima tropicale, ho portato con me decine di regali da parte delle mie due affettuosissime famiglie, ma soprattutto ricordi bellissimi. Mi sono arricchita di conoscenze innumerevoli e profonde perché realmente vissute, e di tanti nuovi amici che hanno reso il mio soggiorno così divertente e anche straordinariamente emozionante.