Il mio viaggio per il Messico é iniziato Domenica 19 luglio dall'aeroporto di Bergamo. Il tempo per raggiungere la mia destinazione era di circa 20 ore di volo, ma per dei ritardi aerei le ore sono state intorno alle 24. Arrivata a Guadalajara (nello stato di Jalisco) mi hanno accolto in aeroporto Manuel, il responsabile del Camp, e una delle due Camp leader, Montse. Oltre a loro due vi erano lo zio e la cugina di una ragazza italiana, con cui ho affrontato il viaggio, che con tantissima gentilezza e attenzione sono venuti ad accoglierci in aeroporto.
Quel giorno sarebbero arrivate tutte le altre ragazze del Camp, così ci hanno portato nell'hotel in cui alloggiavamo per poterci riposare nell'attesa di esserci tutte. (Nel Camp eravamo in 7 e tutte ragazze).
La mia avventura messicana era iniziata!!
Abbiamo trascorso circa 10 giorni nel Camp, nei quali abbiamo potuto visitare città quali Guadalajara stessa, Villa Corona, Melaque, Barra de Navidad, La Manzanilla e una piccola parte di Colima. È stato molto interessante e con le campers ho legato molto. L'unica "pecca" del camp è data dal fatto che non era organizzato molto bene, avevamo molto tempo vuoto che non sapevamo come riempire, così si faceva spazio alla noia.
L'ultimo giorno del Camp Manuel e la famiglia di Montse hanno organizzato un pranzo a casa dei nonni della Camp leader, insieme alle nostre famiglie ospitanti.
Finito il Camp è iniziata l'avventura in famiglia. La mia famiglia ospitante e quella che ospitava una ragazza olandese del Camp, sono amiche ed abitano nello stesso paese, così io e Jasmjin abbiamo trascorso gli ultimi 10 giorni del nostro viaggio insieme. I primi giorni siamo rimaste a Guadalajara nella casa della ragazza che ospitava l'olandese, poi ci siamo mosse verso Jerez, Zacatecas. Giunti a Jerez ho potuto conoscere il resto della famiglia, carinissimi e davvero davvero disponibili; mi hanno trattata come una figlia, sorella e cugina. Mi sono trovata subito bene con loro!
A Jerez abbiamo partecipato ad una campagna sulla cataratta organizzata dai LIONS del posto, abbiamo visitato il centro della città e anche la capitale dello stato, Zacatecas.
Visitare il Messico è come entrare in un film, è come viene rappresentato. È un paese molto povero e molto differente rispetto all'Europa. I centri delle città sono generalmente molto poveri, con negozi sulle strade, bancarelle sul ciglio delle autostrade, signore e bambini che ti si avvicinano ogni 10 metri per chiedere l'elemosina, mentre la periferia è la zona più ricca, dove si possono trovare grandi negozi, centri commerciali, strutture moderne, ristoranti, uffici, alti palazzi.
Le persone invece sono molto ospitali, accoglienti, disponibili, sempre pronte a far festa e a suonare e cantare in compagnia.
È stata un'esperienza molto formativa per me, sotto molti aspetti: ho viaggiato per la prima volta completamente da sola, perciò ho dovuto imparare a girare per un aeroporto ed a trovare tutto ciò di cui avevo bisogno, mi sono dovuta scontrare con una lingua che non conoscevo (lo spagnolo) ma che fortunatamente é molto simile all'italiano; ho imparato ad adattarmi e a vivere in un paese diverso dal mio, con cultura, usi, costumi, cibo differenti. Ho imparato che anche da sola ce la posso fare e che i miei genitori spesso hanno ragione.
Ringrazio vivamente tutti coloro che hanno reso possibile questo viaggio, dai miei genitori che mi ci hanno mandata (senza aver la possibilità di dire di no!), a Laura Schiffo, responsabile della mia zona che insieme ad Attilio Beltrametti hanno organizzato tutto, ai LIONS italiani e a quelli messicani e infine alle mie compagne di viaggio italiane, Carmen e Margherita!