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ITALIA: what else?

A volte la vita ti offre delle occasioni capaci di cambiarti nel profondo, quelle occasioni a cui non puoi rinunciare, quelle per cui non potrai mai smettere di ringraziare. La mia occasione ha il nome di uno stato, di tante persone che non dimenticherò mai e il nome dei posti mozzafiato e delle emozioni che questi mi hanno lasciato. Il viaggio in Repubblica Ceca è stato il mio primo vero viaggio, un'esperienza tutta mia, quasi indescrivibile. Ho arricchito la mia mente e il mio cuore di insegnamenti e affetto e ho imparato tanto di me stessa quanto non avevo mai fatto.


Ho trovato una seconda famiglia, l'ho trovata negli abbracci dei miei host parents e nei sorrisi complici di una sorella maggiore che non ho mai avuto e che adesso avrò per sempre. I miei host parents non parlavano l'inglese e questo, il primo giorno, mi sembrò un problema perché era quasi impossibile riuscire a capirci, avremmo dovuto servirci sempre della traduzione di Funny, la mia host sister, ma con il corso dei giorni riuscimmo a capirci con i gesti, gli sguardi, i continui abbracci. Strano legarsi così tanto a della gente con cui hai vissuto durante una sola settimana, no? Ma il nostro rapporto era diverso da ogni tipo di rapporto avuto prima con altri, eravamo legati dalla voglia di diventare ricchi...di cultura, di amicizia, di fratellanza, di accoglienza. Non dimenticherò mai la nostalgia che provai nel momento stesso in cui li lasciai, i milioni di "dakujiem" e "grazie" per tutto ciò che mi avevano dato. 

Il campus ospitava 30 ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, tutti con accenti differenti, tutti con la voglia diconoscere. Tanti ragazzi di culture diverse legati dalla stessa generazione, dallo stesso essere giovani insieme. Ci eravamo seduti nella stanza comune una notte, ricordo ancora gli odori dei cereali sulle dita mentre stavamo lì seduti a parlare di noi. Ci siamo condivisi (e non su Facebook per una volta) abbiamo condiviso le nostre storie, le nostre vite, i nostri sogni e aspettative e ci siamo promessi di non dimenticare mai quelle sere, quelle persone, quelle canzoni. Era un continuo ridere e conoscerci, essere spensierati e contare con tristezza i giorni che mancavano a separarci. Ho imparato il turco, lo spagnolo, un ballo tipico indiano, ho imparato che non esistono differenze e che lá dove esistono possono soltanto arricchire la vita di ognuno. Questo viaggio mi ha reso ricca di una ricchezza non materiale, di una ricchezza eterna.
Ringrazio il Lions Club perché ha dato a dei ragazzi la possibilità di crescere, di capire e di conoscere ed è il dono più prezioso che possa esistere. 

GRAZIE

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