Grazie a tutti I soci Lions e Leo che hanno reso possibile grazie al loro impegno questa straordinaria esperienza.
Il viaggio che ho intrapreso in Svezia è stata la finestra per entrare in contatto con un nuovo paese pieno di risorse e soprattutto con un’ associazione ben organizzata che spende anima e corpo per incentivare gli scambi interculturali tra nazioni.
Sono partita la mattina del 12 Luglio dall’aeroporto di Fiumicino da sola. È stato il mio primo viaggio senza genitori né amici. Prima di partire avevo già avuto contatti con la famiglia ospitante e la ragazza russa che avrebbe passato con me le tre settimane. Il mio programma prevedeva la prima settimana in famiglia e le restanti due settimane in un campus insieme ad altri ragazzi.
Appena arrivata a Stoccolma sono stata accolta da alcuni rappresentanti dei Lions che mi hanno aiutato a prendere il treno per arrivare dalle famiglie ospitanti. Giunta nella casa di Margareta (è questo il nome della signora che mi ha ospitato) mi sono sentita subito parte della sua famiglia. L’accoglienza è stata molto cordiale. Ho fatto visite ed escursioni eccezionali; mi hanno portato a visitare la capitale della Svezia e numerose città, sono andata in canoa per la mia prima volta, mi hanno portato a vedere un concerto … insomma ho avuto, anche se per una sola settimana, la possibilità di incontrare persone straordinarie con le quali continuerò a rimanere in contatto.
Purtroppo la settimana di soggiorno è passata troppo velocemente ed era già arrivata l’ ora di spostarmi a Safsen (a 3-4 ore di distanza dalla capitale). Grazie alle innumerevoli attività che i leaders del campus avevano programmato per tutta la durata della mia permanenza e grazie al bellissimo rapporto che si era istaurato con gli altri ragazzi anche qui il tempo è volato.
Ho apprezzato molto il fatto di poter stare per tutte e tre le settimane insieme alla ragazza russa, di aver avuto la possibilità di condividere con lei queste splendide esperienze e conoscere nel frattempo un altro paese che conto di visitare il prima possibile. Siamo diventate ottime amiche.
Elenco il programma delle uscite a scopo culturale che mi hanno veramente entusiasmato durante il soggiorno nel campus “Dalecarlia”:
- Canoa e pesca in un lago vicino Safsen
- Visita nella fattoria a Västjänstlindan, dove abbiamo fatto il burro e il formaggio
- Passeggiata a cavallo aÄlgsjön
- Mountinbikes verso Gravendal e visita ad un antica fabbrica dove si lavorava il metallo
- Visita del lago Siljan e delle bellissime città di Siljansnäs e Leksand.
- Classic Car Week a Rättvik.
- Visita alla Dalahorse Manufacture a Nusnäs, dove si produce il famosissimo cavallo rosso dipinto a mano, simbolo della Dalarna e di tutta la Svezia.
- Visita alla miniera a Falun (Cupper Mine). Fantastica esperienza. Era la mia prima visita in una miniera.
- Visita a Mora e al Zorn Museum, casa e galleria d’arte di un famoso pittore svedese.
- Visita al Bear Park, dove abbiamo avuto la fortuna di vedere l’orso bruno e l’orso polare, le linci, le tigri, il ghepardo ed altri felini.
- Abbiamo soggiornato una notte a Särna per poter arrivare il giorno seguente al Fulufjället National Park. Parco naturale molto bello ed interessante conosciuto per la presenza della cascata più alta della Svezia.
- A Ludvika abbiamo visitato l’ABB Industry
- L’ultimo giorno ”Dalecarlia Championships” al Kart racing
- Da ultimo, ma non per questo meno importante, volevo documentare un’altra esperienza che mi ha impressionato davvero molto. Sempre per merito del gruppo Lions di Dalecarlia ho avuto la possibilità di conoscere l’arte culinaria svedese e di far conoscere a mia volta quella Italia. Il giorno del National Day infatti io e Alessandro (l’altro ragazzo italiano) abbiamo cucinato la pizza e in uno dei giorni passati al campus abbiamo cucinato la loro tipica focaccia.
Non mi rimane che ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa mia fantastica esperienza e augurare a tutti i rappresentanti dei Lions di continuare in questo percorso e ai ragazzi che nei prossimi anni intraprenderanno questi scambi culturale di avere un’esperienza uguale alla mia.