Istanbul has been a different experience. Everyone travels for a reason but in this case I like to think that the fate chose for me: after having decided this destination I met by chance Turkish people that came out to be really important in my life and I am glad I had the opportunity to know them better trying to understand the reality they live in.
Now I know why they only buy water, cause in their country water is polluted and they use fountains only to wash themselves (and not to drink as I tried to do). Now I know why sometimes they are awake and asleep at strange hours, cause prayers are 5 times per day and starting form 5 am (the first day I woke up in the early morning really worried
cause the mosque was right in front of my house). Now I know why they are so welcoming and feed you till to the brim starting from the breakfast, cause people have a strong sense of hospitality that sometimes turns out to be even too strong but always with good intentions.
I won't forget the kindness of my host family: my host brother with his black
Turkish mustache really wanted me to have a great experience and he was sleeping on the sofa in order to leave me his bed.
In these days I talked and lived with young Turkish people (that smoke and drink tea a lot by the way) and I had the chance to discover how open-minded, learned and interest in the problems of their country they are (and with whom we talked as friends also about philosophy, math and psychology) while sometimes I crushed with the strict rules of adults, more linked to what religion says.
During the camp with the guys from other countries we had fun like kids and the staff maybe more than us (they were keeping calling me Rocky Balboa cause they said I look like him and they even did a little movie on me for the talent show).
I was impressed to meet some guys that were in love with life so much (I remember one them was keeping saying “this life is to never die”) even if they had absolutely nothing more than me. I hope I will keep these good friends.
I'll be sincere, this travel was tough for some reasons and even if they have the blue mosque I still miss the stars in Istanbul but now I feel I can understand a bit better some people close to me and appreciate them even more.
Istanbul è stata un'esperienza diversa. Ognuno viaggia per una ragione ma in questo caso mi piace pensare che la sorte abbia scelto per me: dopo aver deciso la destinazione ho incontrato per caso alcune persone turche che si sono rivelatemolto importanti nella mia vita e sono grato di aver avuto l'opportunità di conoscerli meglio provando a comprendere la realtà in cui vivono.
Ora so perché comprano solamente l'acqua, poiché nel loro paese l'acqua è inquinata e usano le fontanelle solo per lavarsi (e non per bere come ho provato a fare io). Ora so perché talvolta sono svegli e dormono a strane ore, poiché le preghiere sono 5 volte al giorno a partire dalle 5 (il primo giorno mi sono svegliato il mattino presto molto preoccupato perché la moschea era proprio di fronte alla mia casa). Ora so perché sono generosi nell'accogliere gli ospiti e ti riempiono di cibo a partire dalla colazione, poiché le persone hanno un forte senso dell'ospitalità che talvolta risulta essere persino troppo forte ma sempre con buone intenzioni.
Non dimenticherò la gentilezza della mia famiglia ospitante: il mio fratello ospitante coi suoi turchi baffoni neri voleva davvero che passassi una bella esperienza e dormiva sul divano per lasciarmi il suo letto.
In questi giorni ho parlato e vissuto coi giovani in Turchia (che a proposito fumano e bevono tè in gran quantità) e ho avuto l'opportunità di scoprire quanto siano aperti, istruiti e interessati ai problemi del loro paese (e con cui abbiamo anche parlato da amici di filosofia, matematica e psicologia) mentre talvolta mi scontravo con le regole severe degli
adulti, più legati a ciò che dice la religione.
Durante il campeggio coi ragazzi dal resto del mondo ci siamo divertiti come bambini e forse lo staff più di noi (continuavano a chiamarmi Rocky Balboa perché dicevano che gli assomiglio e hanno persino fatto un piccolo film su di me per il talent show).
Sono rimasto colpito dall'incontro con alcuni ragazzi così innamorati della vita (ricordo uno di loro continuava a ripetere “Questa vita è da non morire mai”) anche se non avevano assolutamente nulla in più di me. Spero rimarremo buoni amici.
Sarò sincero, questo viaggio è stato duro per alcuni motivi e anche se hanno la mosche blu ancora mi mancano le stelle a Istanbul però ora sento che posso comprendere un pochino meglio alcune persone che mi sono vicine e apprezzarle ancora di più.