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ITALIA: what else?

La mia esperienza è cominciata venerdì 29 giugno all’aeroporto di Milano Malpensa: da lì mi sono imbarcato per il Paese che ho sognato di visitare fin da piccolo: l’Australia. Questa è stata la mia seconda partecipazione al progetto degli Scambi Giovanili organizzati dai Lions (l’anno scorso ho passato tre magnifiche settimane in Finlandia), ed ero eccitatissimo per questa nuova avventura in una terra tanto lontana e particolare.

Dopo un viaggio di circa 22 ore con scalo a Dubai, sono atterrato all’aeroporto di Sydney alle 6.05 del 1 luglio, e ho subito incontrato la mia prima host family: Gae ed Elvio Munzone (quest’ultimo italiano come me), che vivevano a Matraville, un grazioso quartiere di Sydney a circa 20 minuti dal centro. La mia prima settimana con questa famiglia è stata fantastica, e ho avuto l’opportunità di visitare al meglio la città: mi hanno portato alla celeberrima Opera House, a Darling Harbour, all’Olympic Park, alla splendida Bondi Beach, in cima all’altissima Sydney’s Tower, ecc.; ho anche assaggiato la carne di canguro, che ho trovato squisita (cosa che ha inorridito molti miei familiari e amici italiani)

Dopo il periodo di campo, ho trascorso le ultime due settimane a Dora Creek, ospitato da Glenn e Shirley Clark insieme a Thomas, un ragazzo austriaco che era al camp con me. Insieme abbiamo partecipato ad un progetto di volontariato, possibilità offerta solo dal camp Kookaburra, e abbiamo lavorato come animatori in un centro ricreativo per anziani ed in un doposcuola per bambini dai 6 agli 11 anni. Nei giorni liberi, la nostra famiglia ci ha proposto attività fantastiche, tra cui nutrire canguri selvatici, degustazione di pregiati vini australiani e una “Dolphin watching cruise” . Abbiamo anche partecipato ad un pranzo di Natale, il cosiddetto “Christmas in July”, una bizzarra consuetudine australiana. 

L’ultima sera è stato organizzato un barbecue per tutti i partecipanti al camp Kookaburra, al termine del quale ci siamo purtroppo dovuti salutare: è stato un momento molto triste, perché il legame di amicizia tra noi era (ed è tutt’ora) molto forte.

Questa esperienza è stata per me bellissima, e penso che l’obiettivo dei Lions sia stato pienamente raggiunto: dopo le avventure in Finlandia e Australia, mi sento davvero un “cittadino del mondo”                                   

 

Vorrei ringraziare Loris Baraldi, coordinatore del mio distretto, e tutte le persone che hanno contribuito a rendere fantastica la mia esperienza. Inoltre, allego una foto di gruppo del camp di fronte all’Opera House e una foto “di famiglia”: io e Thomas con Glenn e Shirley Clark.