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ITALIA: what else?

Sintetizzare il mio viaggio in Australia non sarà facile,perchè è stato molto più di un viaggio,è stata un'avventura,un'esperienza di vita.
A partire dal volo di andata. Avendo perso la coincidenza Francoforte-Singapore è diventato un pò travagliato. Ma persino di quella situazione ho ricordi bellissimi. Sembrerà strano, ma in quell'areoporto di Francoforte alle due di notte,io e i miei due compagni di viaggio Giovanni e Andrea ci siamo fatti delle divertentissime risate.
Questo dimostra il fatto che qualsiasi situazione,a seconda di come viene vissuta,può assumere un significato diverso.

I primi cinque giorni sono stata a Ulladulla,un bellissimo posto sulla costa orientale,ospite di una signora anziana che aveva in casa 4 canguri cuccioli(che teneva in delle specie di culle)e uno grande in giardino.
Durante il giorno non stavo mai con la signora perchè lei doveva accudire i canguri. Passavo le mie giornate con un'altra famiglia e tre ragazze:una olandese,una californiana e una del posto. 
Giornate meravigliose,piene di attività:surf nell'oceano,minigolf,cinema,una camminata fino in cima a una montagna,etc.
La seconda settimana però è stata la più bella in assoluto!

Il camp Kookaburra! Sicuramente una delle esperienze più belle della mia vita.
Trenta ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo,che dopo un giorno erano già miei amici.
L'esperienza del camp ti arricchisce tantissimo. Conosci culture diverse,parli una lingua (in questo caso l'inglese) che non è la tua,e hai modo di conoscere meglio anche te stesso.
Per non parlare del fatto che nascono amicizie i cui ricordi rimarranno nel cuore per la vita.
La terza e la quarta settimana sono stata a Newcastle,ospite di una famiglia molto carina,con una ragazza della Croazia.

Lavoravo come insegnante in una scuola elementare per bambini che necessitano di particolari attenzioni.

Anche questa è stata un'esperienza meravigliosa. Stare a contatto ogni giorno con questi bambini è stato gratificante,mi ha arricchito tantissimo. E naturalmente poi mi ero affezionata a loro,infatti l'ultimo giorno, quando li ho salutati dopo due settimane,è stato tristissimo.

Anche stare in una famiglia che non fosse la mia è stato molto interessante. Vedere quali sono le loro abitudini,il loro modo di pensare,i rapporti tra di loro.

Quattro settimane che come ho detto all'inizio non sono state solo un viaggio,ma molto di più.

Consiglierei a chiunque un'esperienza del genere,anche se forse bisogna dire una cosa:è un viaggio che va affrontato con spirito d'avventura e soprattutto bisogna essere pronti ad adattarsi a situazioni che magari per noi sono inusuali.
Consapevoli di questo,sarebbe un peccato perdere un'occasione del genere!

Ringrazio il Lions club che mi ha dato la possibilità di vivere un'avventura così preziosa,che porterò sempre nel cuore.