La partecipazione al Programma Campi & Scambi Giovanili organizzato dal Lions International ha rappresentato per me un’esperienza del tutto nuova. Ciò che provavo prima della partenza, quindi, era un misto di impazienza e tensione dovuta all’incognita della novità e al timore di non essere in grado di comunicare in lingua inglese per tre settimane. Presso il Lions Club di Nizza Monferrato e Canelli e l’intero distretto 108-Ia3 ho trovato in ogni momento una grande disponibilità per consigli, informazioni, spiegazioni e tutto il necessario per preparare al meglio la mia partenza, ma rimaneva un po’ di agitazione, la scarica di adrenalina subito prima del “Via!”: una tensione destinata ad allentarsi fino a svanire rapidamente solo con l’inizio del Programma, cominciando a viverlo, il che mette in luce più di mille parole quanto il timore iniziale fosse infondato e apre agli aspetti unici e meravigliosi dell’esperienza. Fin dal primo momento appare evidente come gli Scopi del Lionismo non siano solo concetti astratti: il primo di essi, ossia “Creare e stimolare uno spirito di comprensione fra i popoli del mondo”, è da subito messo in pratica facendo conoscenza con ragazzi e ragazze di ogni nazione, uniti nella comunicazione dal carattere universale della lingua inglese.
Il Campo Internazionale presso cui ho soggiornato è quello di Dobbiaco, una cittadina altoatesina situata sul confine italo-austriaco e immersa nel magico paesaggio delle Dolomiti. Mi ha colpito molto l’eccezionale organizzazione che ho fin da subito trovato, a cura dei mitici Mathias, Konstantin e Andrea, che hanno seguito da vicino me e i miei nuovi amici per tutta la durata del Campo in maniera davvero efficiente, dei Lions austriaci, che, attraverso la fondamentale persona di Franz Drobesch e famiglia, intendo ringraziare uno a uno, e soprattutto del Camp Director, l’inimitabile Christian Pircher, una persona veramente squisita e disponibile, che più di ogni altro ha contribuito attivamente all’ottima riuscita del Campo “Discover the Dolomites”. Le due settimane a Dobbiaco sono davvero volate grazie a un programma che ha saputo combinare al meglio attività di full-immersion nei paesaggi mozzafiato della Alta Val Pusteria, visite a importanti città circostanti di grande interesse storico, culturale e sociale, e momenti di svago e tempo libero che vengono incontro alla natura di adolescenti. Con 26 nuovi amici da ogni parte del mondo, ma possiamo ben dire 29 includendo Mathias, Konstantin e Andrea, ho così avuto la fantastica opportunità di compiere escursioni ad alta quota, provare le emozioni di un ponte tibetano, solcare un laghetto di montagna in pedalò (e scoprire il vero significato della parola “gelido” tuffandomici dentro!), valicare il confine fra Italia e Austria con un vero e proprio giro ciclistico, visitare città come Venezia, Salisburgo e Innsbruck, passare una notte accampato presso un rifugio di montagna, divertirsi partecipando a feste di paese e balli in discoteca e molto altro ancora.
Ognuno di noi ha anche avuto l’importante compito di esaltare lo spirito di amicizia fra le varie nazioni, e contemporaneamente di tenere alto l’orgoglio della propria, dando il proprio contributo, e ammirando quello degli altri, attraverso una gara di pittura, una presentazione del proprio Paese d’origine e una piccola recita in collaborazione con molti amici delle nazionalità più diverse. E’ stato quindi molto difficile il momento della partenza dal Campo, il momento di salutare i miei nuovi amici, ma mai dire “per sempre”: grazie a Internet è possibile mantenersi in contatto facilmente e non sarà difficile incontrarci nuovamente e presto, perché l’ingrediente essenziale per potersi ritrovare c’è, ed è il bellissimo ricordo che ognuno di noi conserva e conserverà di questa esperienza.