Appena giunto in Austria fui accolto dalla mia nuova famiglia (non molto eloquente devo dire poichè non conoscevano bene l'inglese), e restai decisamente stupito per tutto il verde che ci circondava durante il viaggio a quella che sarebbe stata la mia casa per una settimana. Mi trattarono molto bene ma mi lasciarono troppo tempo libero in cui non sapevo cosa fare, tanto da finire i due libri che mi ero portato nei primi due giorni. La sera uscivo con la figlia che aveva la mia età, ma purtroppo ciò significava stare tre ore in un pub ad ascoltare conversazioni in tedesco nel vano tentativo di capirci qualcosa. Insieme alla mia famiglia visitammo Salisburgo e qualche paesino in cui era una rarità trovare qualcuno per strada.
Poi una sera feci notare al padre della famiglia che qui da loro le stelle si vedevano benissimo e lui guardandomi stupito mi disse che dove erano loro si vedevano male ma che il giorno dopo saremmo andati sulla montagna a vederle meglio. Fu la serata più bella per me e devo ammettere che non ho mai visto così tante stelle in vita mia: si vedeva la via lattea e si notavano molto bene anche i satelliti che passavano sopra la terra oltre a tutte quelle costellazioni di cui si parla in città ma che non si vedono mai. Alla fine della settimana mi dispiacque dovermi distaccare da loro perchè mi avevano davvero trattato come un loro figlio, sebbene non vedessi l'ora di trovare qualcuno con cui avere una conversazione (sono stato sfortunato infatti perchè l'altro ragazzo Rumeno che doveva venire in famiglia con me non si è mai fatto vivo e sono quindi rimasto da solo).
Arrivato col treno a St. Paul mi venne dato il benvenuto da uno dei camp leader ed entro sera, dopo aver sistemato le cose in camera, e l'aver scoperto che avrei dormito in un letto matrimoniale per due settimane con un altro ragazzo Peruviano, mi ritrovai già a parlare con gli altri ragazzi del campo quasi come se fossimo stati già amici. Tutti per la prima settimana desiderammo fare ritorno a casa, e solo più tardi, verso gli ultimi giorni, ci rendemmo conto della fantastica esperienza che stavamo vivendo; una delle più belle della nostra vita. Diventammo tutti così amici entro la fine delle due settimane, che sembrava ci conoscessimo da una vita. Ebbi l'occasione di scoprire abitudini e costumi delle altre culture senza doverle leggere da un freddo foglio di carta che mai avrebbe potuto rispondere alle mie domande; e fu molto meglio che domandare ad una guida, perchè erano degli amici a cui chiedevo, e tra scherzi e risate imparammo tutti tantissimo. I pochi pregiudizi che avevo verso alcune altre culture si dimostrarono subito infondati e ciò mi aiutò ad aprirmi ancora di più verso ogni altra forma di cultura diversa dalla mia (la ragazza più strana del campo alla fine era un Italiana e la ricordo ancora mentre al ritorno a casa cercava il suo elastico per capelli per l'intero aeroporto di Vienna, chiedendo ai passanti se l'avessero visto, accusando dei camerieri di averlo rubato, e non ricordandosi dove l'avesse perso).
L'Austria mi è piaciuta non per il posto, ma per la compagnia: unica, varia e affiatatissima. Tanto da imparare e tanto da divertirsi. Solo ora mi rendo conto di quanto il luogo dove era situtato il Lions camp sia stato ininfluente sull'esperienza che abbiamo fatto, perchè per tutti l'unica cosa che è contata davvero durante il campo sono state le persone che lo componevano. Loro sono state ineguagliabili e tutti tristemente ci siamo dovuti lasciare, sapendo che non ci saremmo mai più rivisti, e che se anche succedesse, che non saremmo mai più così tutti assieme. Tutto ciò ha significato dover dire addio a tanti migliori amici, saperli vivi ma non poter godere più della loro presenza.
Il Lions camp è un esperienza che consiglio a tutti, perchè chi non l'ha vissuta non sa cosa si perde, toglierebbe alla propria vita un importante fetta di esistenza, un pezzo della propria anima di cui non verrebbe mai a conoscenza, e non potrebbe mai rendersi conto di come realmente siano le altre culture. In fondo spesso siamo vittima di pregiudizi nei confronti di altri umani solo perchè, nonostante siano uguali a noi, sono nati in un altro luogo della terra.