Un Brasile insolito, inaspettato, il Brasile dei Gauchos, degli emigrati italiani, del chimarrao: è quello che ho potuto vivere quest’estate!
Partito alla volta di Porto Alegre il 5 luglio, mi sono subito imbattuto in un’accoglienza calorosa da parte dei Lions locali e dalla chairperson Vera Frantz.
Le prime due settimane le ho passate in una piccola cittadina a 7 ore di bus da Porto Alegre, chiamata Santo Ângelo. Anche l’accoglienza da parte della host family è stata straordinaria: arrivato all’una e mezza di notte, io e il ragazzo polacco con cui condividevo la host family ci siamo ritrovati a mangiare tutte le prelibatezze culinarie della regione e a parlare con la nostra nuova famiglia fino alle 3 e mezza di notte.
Nelle due settimane passate in Santo Ângelo ho avuto la possibilità di visitare la zona circostante e apprezzare la compagnia degli altri campers che vivevano con me nella stessa città(un’israeliana, un’austriaca, un’ungherese, un’italiana e un ragazzo polacco): eravamo 6 exchangers, sempre insieme alla scoperta della cultura locale, delle tradizioni, delle bellezze naturali, ma anche del divertimento locale, tra musica sertaneja e incontri con i Lions e Leo locali.
Dopo due settimane ci siamo spostati nella città di Santa Cruz( a 5 ore di macchina da Santo Ângelo) per la cerimonia d’apertura del campo, composto da 34 giovani provenienti da 16 paesi differenti. Forse il numero di partecipanti era troppo numeroso, in quanto in una settimana non si è potuto legare con tutti e la “scintilla” che si crea in ogni campo Lions è scoccata troppo tardi.
Cerimonia d’inaugurazione del Campo Lions Serafina Correa 2013
Il campo era ospitato nel piccolo paesino di Serafina Correa, nella Sierra Gaucha: le temperature erano basse(talvolta al mattino si raggiungevano in -3/-4 gradi) e sinceramente io non ero pronto ad affrontare l’inverno brasiliano, che io credevo molto più mite.
Durante il campo sono state organizzate varie attività come il giro in jeep con i jeepeiros locali, giri sui cavalli, o attività Lions come piantare alcuni alberi sulle colline della città, ma anche visite in città turistiche come Gramado, caratteristico paesino “tedesco”.
Il campo Lions in Brasile è stata per me la terza esperienza per quanto riguarda gli Scambi Giovanili. Così come le altre esperienze, ho potuto incontrare persone favolose con cui divertirmi, conoscere e imparare. L’unico lato negativo del campo sono stati alcuni partecipanti che preferivano rinchiudersi in gruppi separati e non lavoravano per la formazione di un gruppo unito e coeso come dovrebbe essere in un campo Lions.
Voglio sinceramente ringraziare il Lions Club Italiano, Simone Roba e Attilio Beltrametti per la fiducia concessami e per la possibilità che mi è stata nuovamente data per poter partecipare a questa esperienza unica e speciale.