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ITALIA: what else?

Brasile: sole, spiagge, carnevale, mare … ve li siete immaginati? 
Bene, dimenticateveli, perché io ho scoperto un Brasile completamente nuovo, inaspettato e diverso. 
Il 7 luglio è cominciata l’avventura, ho affrontato un viaggio di 17 ore verso Porto Alegre riflettendo su ciò che mi avrebbe aspettato, scoprendo di non essere più molto sicuro della mia scelta: ero felice ma allo stesso tempo mi preoccupavo di ciò che sarebbe successo. 
Però dopo il lungo viaggio sono bastati solo pochi attimi per farmi capire che le mie paure sono inutili: sono stato accolto in una maniera incredibile, chiamarla calorosa è a dir poco riduttivo, e mi sono sentito subito a mio agio. 

Dopo un’altra oretta di viaggio in macchina finalmente sono arrivato a Lajeado, quella che sarebbe stata la mia casa per le successive due settimane, 14 bellissimi giorni all’insegna della scoperta di questa nuova realtà. Non ho passato questo periodo come un turista e quindi non ho solo visitato posti splendidi, ma ho anche vissuto come membro della famiglia. 
Durante la prima settimana ho scoperto usi e abitudini: qualche volta sono andato a scuola con mio “fratello” minore, ho frequentato i vari posti di ritrovo per i giovani, sono stato invitato a vari churrasco (una sorta di grigliata tipicamente brasiliana), ho partecipato alla tipica festa di San Juan e ho anche bevuto il chimarrao, bevanda brasiliana tradizionale di Rio Grande do Sul. 
La seconda settimana è invece stata più incentrata sulle visite culturali: questa zona del Brasile è coperta da una distesa immensa di alberi (soprattutto eucalipti e acacie), fiumi e montagne, poi ci sono molti paesi di media grandezza dallo stile tipicamente italiano e tedesco a causa dei molti immigrati europei. 
Ho anche visitato la capitale del Rio Grande do Sul, Porto Alegre: è una città nella quale si alternano zone molto ricche e quartieri molto poveri, i divari sono estremamente evidenti, ma comunque molto bella e interessante. 
Dopo due settimane arriva il primo momento difficile: è l’ora di salutare la famiglia, la tristezza è tanta, ci si affeziona veramente molto quando si vivono delle esperienze del genere. 
L’ultima settimana l’ho passata a Santa Maria nel camp dei Lions insieme a 17 ragazzi provenienti da 9 stati diversi del mondo. E’ stata una settimana molto intensa all’insegna della scoperta di nuove culture e tradizioni e del divertimento; le attività sono state molto varie: dalla presentazione del proprio paese alla visita delle cascate attraversando i fiumi, dal paintball ai gokart, dall’arrampicata alle passeggiate in centro città. 
Sfortunatamente tutto finisce e quindi anche la mia avventura si è conclusa il 29 luglio dopo 3 fantastiche settimane: vengono naturalmente versate lacrime da parte di tutti, ma allo stesso tempo si è felici del ritorno a casa. 
Per me è stata un’esperienza semplicemente perfetta, non avrei potuto chiedere niente di meglio: ho quasi una seconda famiglia che mi ha detto di tornare quando voglio, ho amici per tutto il mondo e ho dei ricordi strepitosi che non potranno mai essere cancellati dalla mia mente. 
Per concludere vorrei ringraziare di cuore tutti coloro che mi hanno permesso di vivere questa incredibile avventura, che vale veramente la pena essere vissuta.