Penso che la Lufthansa Airlines abbia preso gusto nello smarrimento dei miei bagagli. Dopo il ritardo di consegna della mia valigia lo scorso anno di ritorno dal campo Lions danese, anche quest'anno, al termine di 19 interminabili ore di volo, al ritiro bagagli dell'aeroporto di Vancouver International...Puf! Il mio bagaglio manca di nuovo. Per fortuna questo inconveniente si è risolto nel giro di 3 giorni, poichè la compagnia aerea ha ritrovato la valigia e me l'ha riconsegnata. La mia prima famiglia si trova sull'isola di Vancouver, nella cittadina di Port Alice, definita dai locali "the end of nowhere". I componenti della famiglia sono: Natalie Stewart, la mia "prima" madre oltreoceano; Dave Stewart, padre; Lucca (si, come la città), primogenito pupetto di 8 anni; Isabella, per gli amici Bella, per me SillyGirl, di 7 anni e infine Arianna, ultima arrivata in casa Stewart 2 anni fa, nella quale ho notato una straordinaria somiglianza con la bambina protagonista nel film del Grinch. Questa è la famiglia che ufficialmente mi ha ospitato, ma non bisogna dimenticare i "grandparents", come direbbero nel paese della foglia d'acero: Audie, il cui nome di battesimo è Ettore, e Sandy. Audie ha origine italiane, è emigrato con suo padre in Canada all'età di 6 anni; Sandy invece ha assunto il soprannome di "Nana", una traslitterazione alla buona di "Nonna" dall'italiano.
Come già ho detto prima sono stato ospitato nella cittadina di Port Alice, e non mi sono spostato mai di tantissimo da lì: la mattina la passavo con i bambini e la babysitter, peccato che la babysitter avesse con sè non solo i miei 3 pupi, ma praticamente tutta la scuola elementare della città; mentre verso il tardo pomeriggio sono spesso andato con Audie e/o Dave per varie dilettevoli attività come la pesca al salmone e andare al poligono di tiro.
Le prime due settimane sono letteralmente volate, e ho stretto un legame fortissimo con la mia prima famiglia, che considero oramai parte della mia famiglia "ufficiale"; per gli ultimi due giorni del periodo passato a casa Stewart ci siamo diretti a Vancouver. La città é fantastica, con un'eterogeneità di etnie e culture eccezionale; infatti mi sono sentito subito a mio agio in questa grande metropoli.
Per quanto bella possa essere stata Vancouver, la consapevolezza di dover salutare per lungo tempo la mia prima famiglia mi ha rattristito molto. Sempre in Vancouver ho incontrato la mia seconda famiglia, seppur molto più ridimensionata della prima. La mia seconda madre canadese si chiama Dianne Cohen, 52 anni, single, e Etaih, 15 anni, figlio di Dianne il quale però vive stabilmente in Israele con suo padre, nonchè ex marito di Dianne. Con loro siamo partiti da Vancouver e ci siamo diretti sull'isola di Gabriola, un isolotto a venti minuti di traghetto da Nanaimo. Qui ho avuto un rapporto relativamente diverso da quello che ho instaurato con Natalie, Dave e i bambini: qui ho trovato oltre a una nuova parte della mia vita anche un'amica capace di scherzare e ironizzare su tutto quanto.
Le due settimane su Gabriola sono volate tra tante uscite con dei miei coetanei, con cui ho legato subito, fino ad arrivare al grande evento del 7 agosto: il concerto di beneficenza organizzato dal Lions Club dell'isola, per il quale sono stati staccati più di 1400 biglietti. A sorpresa, l'ultimo giorno effettivo che avrei dovuto spendere con Dianne, oltre ad essere l'ultimo giorno in Canada in generale; sono venuti a prendermi Natalie e i bambini, e ho passato la mia ultima notte sotto il cielo della British Columbia con loro.
9 agosto. Uno dei giorni in cui mi sono sentito piú triste di tutta la mia vita. Dopo un pranzo veloce con entrambe le famiglie riunite, siamo andati all'aeroporto, e da li... Si ritorna alla vita di sempre.
Tutt'oggi sono in contatto con entrambe le famiglie, e come direbbero i miei amici appassionati di sciroppo d'acero, "i'm looking forward to see the on this may". Esatto, la famiglia Stewart verrà a farmi visita a maggio qui a Torino.
Come al solito, un saluto Lionistico