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ITALIA: what else?

Ciao ragazzi, sono Carmen, ho quasi 18 anni e oggi vi voglio raccontare la mia esperienza degli scambi giovanili.
Come altri ragazzi della mia età ho avuto la possibilità grazie ai Lions di partecipare a questo programma. 
Devo confessare che all'inizio ero un po impaurita, preoccupata. Sicuramente per il fatto che fosse il mio primo viaggio da sola e per di piu all'estero, per l'idea di dover vivere con una famiglia quasi sconosciuta con abitudini diverse dalle mie, ma in fin dei conti è meglio mettersi in gioco e lasciare a casa ogni preoccupazione. Si perchè appena sono arrivata, appena ho visto all'aereoporto la mia host sister che agitava sorridendo la sua mano con il telefono su cui aveva scritto il mio nome ho dimenticato tutte le mie paure, mi sono subito sentita al sicuro. Erano circa le 18 del primo luglio e, pochi minuti dopo essere atterrata avevo già capito che mi sarei sentita a casa.
Irina e Milijan, il suo ragazzo, mi hanmo riempito di attenzioni, chiesto come fosse andato il viaggio, se avessi sete, se avessi fame, insomma non avrei potuto chiedere di meglio. 

Dopo un'ora di macchina arriviamo a Novi Sad, uno dei piu importanti centri Serbi. Giunti a casa conosco Ivana, l'altra host sister e la mia host mom. Mi sono sentita subito a mio agio, questo perchè ero in contatto con loro, tramite mail, gia da qualche mese.
Subito dopo mi hanno portato a conoscere la seconda host family. Ho dovuto solo scendere due piani di scale. Sono stata molto fortunata del fatto che le due famiglie abitassero nello stesso edificio e che si conoscessero praticamente da una vita. Di questa ne facevano parte il papà Bogdan, la mamma Brankica e i figli Vanja e Mina. 
Il primo giorno quindi è volato via tra presentazioni varie e tra un giro turistico nella Petrovaradin fortress. Durante la mia permanenza ho potuto visitare Belgrado, città piena di storia, antica e recente, e anche con un buon panorama; ho potuto visitare Novi Sad con Strand, la sua spiaggia sul Danubio. Non mi sarei mai aspettata di vedere una spiaggia cosi organizzata sul fiume; c'erano numerosi bar con la musica, campi da beach volley, da minigolf e anche una pista ciclabile.
Tra le varie attività mi è capitato di andare a vedere la nazionale italiana maschile di pallavolo. È stata una gradevole coincidenza che proprio nei giorni in cui io ero lì giocasse l'Italia. Nel palazzetto gremito di Novi Sad ero l'unica italiana perciò all'inizio ero un po' a disagio, tutti mi guardavano in modo sospettoso, ma quando i nostri hanno realizzato l'ultimo punto dell' ultimo set, vincendo 3 a 2 e per di più ai vantaggi non ho badato a nulla e ho esultato calorosamente! Alla fine della partita ho avuto anche il piacere di parlare con qualche giocatore e di fare qualche foto; meglio di così non poteva andare!

Tra un barbecue, una partita di pallavolo, una giornata a Strand e una a Belgrado la mia prima settimana era già finita, ma non ero poi così triste visto che ho continuato a vedere la prima famiglia data la vicinanza.
La seconda settimana invece è stata all'insegna del divertimento. Abbiamo partecipato all'Exit music festival. Mina e Ivana erano euforiche per questo evento, me l'avevano descritto come qualcosa di "dirty and amazing", chiunque incontrassi con loro per strada mi chiedeva se avessi il biglietto per Exit e quando rispondevo di sì mi dicevano: "Brava! Sarà grandioso!". Ed effettivamente è stato così. La città era strapiena di persone, serbi e non, d'altronde questo è uno dei migliori festival d'Europa. Per la Petrovaradin fortress c'erano 20 palchi, pronti ad accogliere migliaia di artisti. Alla sera questa era letteralmente ricoperta di persone, credo di non aver mai visto cosi tanta gente per un evento, e posso certamente affermare che ho passato dei magnifici 5 giorni, pieni di musica e amici. Semplicemente indimenticabile!
Ho avuto anche il piacere di andare a pranzo con Ivan, membro di uno dei Lions club di Novi Sad, insieme a Valeria, altra ragazza che come me si trovava in Serbia per gli scambi. Abbiamo mangiato alcuni piatti tipici, e ho potuto confrontarmi con lui riguardo la Serbia, e anche riguardo l'organizzazione dell'exchange. L'unico mio "rimpianto", gli ho spiegato, è stato quello di non poter partecipare al camp così ho chiesto spiegazioni perchè non ce ne fosse uno e Ivan mi ha risposto che si stanno impegnando per organizzarlo dal prossimo anno.

Sono molto contenta di aver partecipato agli scambi giovanili, dopo aver ospitato per alcuni anni. È stata un'esperienza sicuramente formativa, mi ha fatto maturare e prendere maggior confidenza con l'inglese. Non ho avuto problemi ad ambientarmi, nè ad abituarmi alle loro abitudini alimentari, sono stata sempre pronta a provare ció che c'era di tipico, come una vera serba, ho anche imparato qualche parola. Sono stati tutti gentili con me, dalle host family agli amici. Porto con me un piacevole ricordo di ogni persona che ho conisciuto e spero che anche per loro sia così.
A più di un mese dal mio ritorno sono ancora in stretto contatto con le mie host sister che ovviamente ho promesso di ospitare da me quando visiteranno l'Italia.
Ringrazio ancora una volta tutti i Lions che hanno reso possibile la mia esperienza, in particolare Fabrizio Carmenati, ed il Club di Guidonia, sperando magari, un giorno, di poterla ripetere.