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ITALIA: what else?

Il  mio arrivo non è stato purtroppo dei migliori, complice forse la stanchezza dovuta alla giornata allungata da nove ore di fuso orario. L’accoglienza è stata calorosa, ma purtroppo il luogo non rispecchiava l’ambiente che mi sarei aspettata da uno scambio di questo genere; la signora era sola, di una certa età, e la piccola abitazione era davvero invivibile, tanto che mi sono sentita in dovere di portare con me delle foto.
Grazie alla rapidità  dello spostamento di famiglia, per cui mi sento di ringraziare il coordinatore europeo presente in America Kathy Schumer e il coordinatore italiano per gli USA Mariella Piccolini, tutto è proseguito per il meglio. 
La nuova coppia, Ruth&Randy, era deliziosa, e davvero disponibile. Lui lavorava, e quindi tornava a casa solamente di sera, ma la signora si è premurata di farmi conoscere buona parte dell’isola.. ho visitato molti posti, primo tra tutti Victoria, la capitale dell’isola, e per ultima Vancouver, anche se la visita è stata molto veloce (motivo per cui, il giorno della mia partenza per il ritorno in Italia, ci sono tornata per un’ulteriore visita prima di prendere l’aereo). 

Mi è stato presentato un ragazzo mio coetaneo, figlio di amici dei miei host parents, che si è messo a disposizione per accompagnarmi in molte cittadine adiacenti a Nanaimo, dove soggiornavo. Ho potuto entrare direttamente a contatto con la natura del posto, forse la caratteristica più bella e affascinante dell’isola e dell’intero Canada, anche grazie ad un breve camping in compagnia di tutti i Lions Exchange students che al momento soggiornavano sull’intera isola. 

Siamo state accompagnate (complessivamente, oltre a me, l’altra ragazza italiana Lara  un’altra ragazza tedesca, e due ragazze finlandesi) fino all’altro capo dell’isola Port Hardy dove siamo state accolte dalla comunità  locale Lions e da altri tre Exchange students provenienti dall’Austria. Abbiamo dormito in una piccola roulotte per due notti, prima che il tempo (piovoso, sempre) ci obbligasse a fare ritorno alle nostre rispettive case.

Infine io e altre due ragazze abbiamo preso il volo fino a Vancouver, per quindi trovare Kathy, la coordinatrice europea degli scambi presente nel territorio americano, ed essere accompagnate nei dintorni di Seattle, dove abbiamo incontrato le nostre successive famiglie.

Ed&Sherry sono due persone deliziose, che si sono premurate di farmi avere tutto il possibile per un perfetto inserimento nel luogo e nella comunità . Poche sere dopo il mio arrivo, è stata persino organizzata una cena a base di cibo e musica italiana dal vicinato, che mi ha trasmesso perfettamente il calore di quelle persone. 

Molte camminate, splendidi panorami, gente socievole e gentile. Continui pranzi e cene in compagnia di loro amici, ed ho persino partecipato ad una riunione del club Lions a cui apparteneva il mio host dad. Ho visitato alcune cittadine della piccola isola dove mi trovavo Whidbey Island e l’ultimo giorno (dietro mia richiesta) sono stata portata a Seattle, distante circa 2 ore di viaggio, di cui mi sono sinceramente innamorata.

Il viaggio del giorno dopo è stato stancante (sempre a causa del fuso orario) ma il ritorno è andato tutto alla perfezione.

Tengo a sottolineare che la mia famiglia americana aveva espressamente chiesto una ragazza proveniente dall’Italia, perchè pochi giorni dopo la mia partenza alla volta dell’Italia loro avrebbero intrapreso un viaggio attraverso l’intera Europa, e soprattutto nel nostro paese.

Li ho incontrati un paio di giorni fa, sono venuti a trovarmi nel mio paese Vigevano. 
Sono rimasti entusiasti di tutto, della bellezza della città  (così diversa dalle loro..) dalla cena a cui li abbiamo portati, e della disponibilità  che abbiamo mostrato (niente in confronto alle due settimane in cui sono stata loro ospite). Ora hanno proseguito verso la Liguria, dove mi sono premunita di riservare loro degli alberghi.

Nonostante l’inizio non fosse stato dei migliori, questo soggiorno è riuscito a lasciarmi molte cose.

Ho incontrato veramente molte meravigliose persone, ho visitato posti completamente estranei alla nostra cultura europea, e ho migliorato di molto il mio livello della lingua inglese, fattore molto importante.

Complessivamente quindi, le mie impressioni, ora che sono ritornata in Italia, sono ottime.

Spero proprio di avere altre occasioni per usufruire di quest’ottima esperienza lionistica.