Questa esperienza ha avuto per me inizio Sabato 8 Luglio, con l’arrivo di noi cinque ragazzi italiani al campo, che si trovava nella città turistica di Ayia Napa, situata nella parte greca dell’isola. Cipro è stata infatti invasa dalla Turchia nel 1974, ed una sua parte è tutt’ora occupata.
Il giorno seguente il nostro arrivo siamo andati al mare la mattina e nel tardo pomeriggio, ma per il resto del giorno abbiamo avuto tempo per conoscerci. Eravamo in tutto 37 ragazzi provenienti da diversi Paesi: Italia, Germania, Austria, Russia, Polonia, Mongolia, Danimarca, Estonia, Grecia, Bulgaria, Slovenia, Cipro, Ungheria, Slovacchia, Croazia, Stati Uniti e Finlandia.La sera di lunedì c’è stata la cerimonia d’apertura del campo, durante la quale sono venuti a farci visita dei membri del Lions Club di tutta l’isola. Dopodiché è stata organizzata per noi una festa con un deejay.
Nei giorni successivi abbiamo fatto diverse gite, visitando alcune delle città principali dell’isola come Pathos, Famagusta, Nicosia, Limassol e Larnaka.Ma oltre a queste visite di interesse culturale, in quanto abbiamo visitato molte chiese, un monastero e diversi musei che trattavano vari argomenti; abbiamo avuto anche diverse occasioni di svago. Come ad esempio la giornata trascorsa al parco acquatico, la gita in barca e l’uscita serale in un club ad Ayia Napa.
Un pomeriggio abbiamo inoltre avuto un incontro e svolto delle attività contro il fumo con dei volontari dell’associazione per i giovani di Cipro.Durante le due settimane abbiamo avuto diversi momenti per prepararci alla cerimonia di chiusura del campo, che si è svolta Giovedì 21. La preparazione consisteva nell’imparare le tipiche danze e uno dei canti tradizionali dell’isola.
Dopo due settimane di lavoro, la cerimonia si è svolta al meglio e alla sua conclusione era giunto purtroppo l’ora delle partenze; tra le prime anche quella di noi italiani, che abbiamo dovuto lasciare il campo alle quattro e mezza del mattino, tra le lacrime di tutti e il cuore pieno di nuovi bellissimi ricordi, grazie a quest’esperienza che ha aiutato di sicuro tutti noi a crescere.