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ITALIA: what else?

Inizio con il dire che è stata un’esperienza fantastica, davvero: non avrei immaginato di potermi trovare così bene con persone completamente sconosciute. 
Il mio viaggio è iniziato il 13 luglio da Venezia alle 7 di mattina questo vuol dire che per me che vengo da Sappada la sveglia era alle 3 di mattina, è stata dura ma ogni tanto questi sacrifici si possono fare. A Venezia ho incontrato altri due ragazzi italiani che avrebbero fatto il viaggio insieme a me perché anche loro erano diretti a Copenaghen; Sara e Alessandro avrebbero partecipato al Camp A mentre io al Camp D.
Appena arrivata in aeroporto ero agitatissima e lo sono stata per tutto il viaggio fino a che all’aeroporto non ho incontrato la mia hostfamily la quale è stata subito socievole affinché mi sentissi a mio agio; come prima cosa mi hanno portato a fare un breve giro di Copenaghen, anche se non l’ho vista bene mi è piaciuta tantissimo. Verso sera siamo tornati a casa perché la stanchezza ormai si faceva sentire, Sissel e Uffe, i miei due “genitori” danesi, abitano in un’isoletta chiamata Øro, un’isola delle vacanze molto conosciuta e frequentata.


La loro casa è una casa interamente ecologica infatti un giorno mi dissero che la loro filosofia era quella che se un giorno avessero voluto distruggere la casa tutto sarebbe tornato alla natura. La prima settimana è stata un po’ difficile dal punto di vista emotivo perché era il mio primo viaggio all’estero da sola. E’ stata però una settimana divertente ed interessante, mi hanno portato a visitare alcune città vicine e siamo stati in una casa al mare perciò tra una cosa e l’altra, tra un viaggio in bicicletta e una partita di badminton, ho dovuto salutare la mia famiglia e affrontare una nuova avventura. Sicuramente le due settimane nel campo sono state le più divertenti e piene di allegria perché non tutti i giorni capita di mangiare con altri 27 ragazzi e dormire con altre 9 ragazze nella stessa stanza; tutti sono stati molto socievoli e pronti a fare conoscenza con tutti infatti non è stato difficile stringere amicizie. 

Nel mio campo, che come tema aveva la costruzione di amicizie nella natura, c’erano altri due ragazzi italiani: Marta e Filippo con cui ogni tanto mi concedevo di scambiare qualche parola in italiano. Devo dire che le due settimane nel campo sono completamente volate! Le attività che ci facevano fare erano bellissime tanto che ho perso la cognizione del tempo; abbiamo visitato il castello di Frederiksborg come prima uscita, il giorno seguente siamo andati in spiaggia a fare kayak… inutile dire che l’acqua era gelata. La prima settimana al campo è passata in fretta e alla fine di questa c’è stato l’incontro con tutte le hostfamily e anch’io ho rivisto la mia: è stata una gioia rivederli perché iniziavo a sentire la loro mancanza. L’intera domenica l’abbiamo passata insieme, mangiando, parlando molto, cantando e giocando assieme poi, quando è stata l’ora di salutarci, per davvero questa volta, una lacrima è scesa sia a me che a Sissel. La settimana seguente, ovvero l’ultima settimana, è stata ancora più divertente della prima e ovviamente è volata ancora più velocemente; abbiamo vissuto tutto a pieno perché non volevamo perderci nulla e divertirci il più possibile ma devo dire che il programma ideato per noi non ci ha affatto deluso: piscina, golf, spiaggia, adventure parck, orieentiring, escursioni nella foresta, festeggiare un classico natale danese tutti insieme e infine la festa di addio. La festa di addio è durata tutta la notte, tutti siamo stati alzati fino alla mattina dopo, anche se la stanchezza era tanta, ma nessuno voleva perdersi neanche un minuto insieme; le partenze per l’aeroporto sono iniziate alle 6 di mattina e quando ci siamo dovuti salutare tutti abbiamo versato dei fiumi di lacrime… me compresa. Queste tre settimane, e in particolare le ultime due, sono state le più belle della mia vita: conoscere ragazzi provenienti da tutto il mondo e sentirsi legati e simili a loro a causa degli stessi interessi non ha prezzo, per questo voglio ringraziare tantissimo il gruppo Lions di Pieve di Cadore per avermi offerto questa opportunità e a Mario Nicoloso per avermi seguito nel mio bellissimo percorso. Sarà un’esperienza che porterò sempre con me.
Tak
Matilde
P.s. un grazie speciale va alla mia hostfamily e anche ai cinque assistenti del campo che ci hanno seguito e in particolare alla mia assistente Nanna che con la pagina facebook si è tenuta da subito in contatto con noi.