Le tre settimane trascorse in Danimarca sono state per me un'esperienza molto positiva, sia il tempo passato in famiglia, sia il soggiorno presso il campo giovanile.
Durante la prima settimana, ho potuto apprezzare la convivenza con una famiglia danese. Pur temendo che non mi sarei trovata bene a causa di pareri negativi avuti da alcuni conoscenti, mi sono invece sorpresa di ricevere un'accoglienza così calorosa. I miei ospiti sono stati molto gentili e disponibili e mi hanno sempre cercato di coinvolgere. Da loro ho potuto imparare molto sulla Danimarca e sui Lions, ma non solo. Abbiamo fatto parecchie gite ed ho pure trascorso alcuni giorni a casa, vivendo così la loro routine.
Tuttavia, la parte sicuramente più bella dell'esperienza è stato il campo con gli altri ragazzi partecipanti allo scambio. Credo, infatti, che i momenti trascorsi in quel luogo, con altri giovani da tutto il mondo, rimarranno un bellissimo ricordo per me.
Lì ho potuto non solo conoscere persone simpatiche con cui mi sono divertita molto (le risate erano all'ordine del giorno!), ma ho anche potuto osservare da vicino le tradizioni di Paesi profondamente diversi dal mio. Il fatto che ho apprezzato maggiormente è stata proprio questa circolazione continua di informazioni, notizie, che avveniva fluidamente, non forzata, ma nasceva dal bisogno naturale di raccontarsi e di ascoltare. Non sono mai sorti attriti tra noi ragazzi, nessuno sentiva il bisogno di litigare, anzi tutti sapevamo che la nostra esperienza sarebbe stata indimenticabile, per cui non volevamo perderne un momento. Mi sembrava quasi incredibile che riuscissimo ad andare d'accordo così bene, nonostante fossimo così lontani (non solo geograficamente!). Poter ascoltare la viva voce di giovani come me provenienti da Stati spesso stereotipati dai mass media (Israele, Turchia) è stato molto importante, come anche quella di altri cittadini europei le cui nazioni si comportano magari diversamente dall'Italia e con cui essa si deve confrontare.
L'unico lato negativo (purtroppo molto negativo) del campo è stato il furto dell'intera cassaforte della scuola in cui alloggiavamo, al cui interno la maggior parte di noi (tra cui me) aveva riposto i propri documenti di viaggio e/o il proprio denaro. Ciò ha comportato non pochi problemi per il rientro, soprattutto ai viaggiatori extraeuropei. Inoltre, la necessità di recarsi alle ambasciate a Copenaghen ci ha impedito di effettuare tutte le attività programmate, portandoci via tanto tempo.
Comunque, il divertimento non mancava mai!
In conclusione, questa esperienza è stata davvero positiva per me perché mi ha fatto aprire gli occhi su nuove realtà. Non esiterei a rifarla, magari con un'organizzazione più razionale ed attenta alle eventuali falle (come quella assurda e quasi calcolata del furto della cassaforte di una scuola ospitante al momento 28 stranieri). Ma per noi il furto è stato alla fine solo un problema secondario!