Quando ho saputo che il mio scambio giovanile dei Lions si sarebbe svolto in Danimarca, ero allo stesso tempo contentissimo ma perplesso, giacché non conoscevo per nulla quella nazione: proprio per questo motivo però avevo più voglia di andarci!
Il giorno della partenza ero emozionatissimo, non solo perché era la prima volta che volavo su un aereo di linea, ma anche perché sapevo che sarebbero state tre settimane che non avrei dimenticato.
Dopo il volo, ho fatto un piccolo viaggio per arrivare alla città di Aabenraa: il paesaggio completamente pianeggiante, con pochi alberi e case mi dava una tranquillità che non avevo mai provato. Arrivato sul tardi, la famiglia danese che mi avrebbe ospitato mi ha accolto assieme a un ragazzo algerino, con cui avrei passato tutte e tre le settimane, Ramzi. La famiglia è stata gentilissima con noi due e ci ha reso partecipi della loro vita di tutti i giorni e ci hanno fatto vedere molte usanze, feste e luoghi tipici e storici della loro nazione! Anche noi due abbiamo fatto lo stesso, cucinando qualcosa di tipico e mostrando varie foto delle rispettive zone di provenienza. Siamo stai tutti e due benissimo e ci siamo sentiti sia come “a casa nostra”, sia come membri della famiglia danese! Ci siamo scambiati i vari contatti alla fine della settimana con la famiglia, così da poterci rivedere in un futuro. Mikael poi, il capo famiglia, ci ha portati a Bogense, dove si sarebbe svolto il resto dello scambio: qui, infatti, era ormeggiato un vecchio brigantino d’inizio 900’, il Fulton , su cui avremmo strascorso due settimane io, Ramzi e altri ragazzi provenienti da diverse parti del mondo.
Quel tempo passato sulla barca è stato veramente indimenticabile: oltre a fare la “vita del marinaio”, cucinando, pulendo il ponte, issando le vele, ecc., abbiamo visitato le città portuali più belle della Danimarca. Poi, assieme agli altri ragazzi, ai camp leaders e ai camp assistents, mi sono divertito tantissimo e ho imparato tantissime cose sia sulla Danimarca sia sugli altri paesi degli altri ragazzi. L’ultima serata poi abbiamo fatto una bellissima festa e, finalmente, siamo riusciti tutti a bere la buonissima birra danese! Purtroppo il giorno dopo tutti noi, 30 fra ragazzi e ragazze, siamo dovuti tornare a casa: anche se ci siamo scambiati i contatti, le spillette, i gagliardetti dei club Lions, siamo rimasti molto dispiaciuti, perché l’esperienza sul Fulton ci ha legati tantissimo.
Anche se tuttora ho contatti con questi fantastici ragazzi, ho sempre un sogno che mi ritorna nella testa: tonare con tutti loro a bordo del Fulton, per solcare ancora una volta lo splendido Mare del Nord che bagna la meravigliosa Danimarca!