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ITALIA: what else?

Mi chiamo Simone e quest'estate ho fatto la mia prima esperienza con il Lions, risultato: la più bella esperienza della mia vita.
Inizialmente devo dire che ero decisamente perplesso poiché di solito l'Estonia non è un paese molto conosciuto per viaggi indimenticabili, ma ho voluto provare lo stesso e devo dire che ho fatto proprio bene. Ma partiamo dall'inizio:
25/6/2012 partenza dall'aeroporto di Venezia e arrivo a Tallin (la capitale), quasi subito trovo il mio host brother (18 anni) che mi sta aspettando.
Mi accompagna velocemente alla macchina dove ad aspettarmi trovo il mio host father. Subito incominciamo a parlare di diverse cose, il livello di conoscenza dell'inglese di entrambi è abbastanza buono e mi trovo molto bene. Dopo qualche minuto arriviamo a casa dove trovo una host sister (21 anni) molto simpatica e anche la mia host mother il cui sguardo amorevole e d'immediato istinto materno mi colpisce moltissimo.


Immediata è anche la notizia della partenza dei miei genitori estoni per la loro residenza in campagna. Ecco che così passo i miei primi 4 giorni in Estonia solo con i due ragazzi che mi fanno visitare e conoscere a fondo la città.
Il primo impatto non è sicuramente dei migliori soprattutto per quanto riguarda il cibo poiché esso risulta essere la produzione più o meno improvvisata di ragazzi molto giovani. Successivamente tornano i genitori e inizia la vera e propria indimenticabile esperienza estone.
Partiamo per la residenza in campagna. A quel momento risale una delle più belle immagini che porterò stampate nella mia mente penso per tutta la vita.
Il paesaggio dell'Estonia infatti mi appare in tutta la sua grandezza, la sua maestosità, il suo sapore wild.
Questo era stato solo accennato nella capitale grazie ai numerosi spazi verdi e qui invece si impone prepotente non facendomi assolutamente rimpiangere il grigio dominante di molte città italiane ed europee.
Passo così gli ultimi giorni in famiglia dove conosco anche la mia host sister più piccola e, tra conversazioni, confronti, cibo nuovo, sauna, bagno nel mar baltico, notte in tenda, tiro con l'arco e mille altre cose rafforzo i legami umani e con il territorio. Il risultato di tutto ciò è che al momento di lasciare la famiglia la tristezza mi assale anche perché sono certissimo che il campo non potrà essere migliore, ma sarà sicuramente meno divertente, meno emozionante, meno coinvolgente.
Mi sbagliavo.
Da subito il senso di vuoto lasciato dalla famiglia si riempie con 20 nuovi amici di 15 nazionalità diverse.
Come posso descrivere i giorni in campo? Stupefacenti, straordinari. Tutti i giorni sono super organizzati e tra gite a piedi, in canoa, esperienze in una spa e amicizie molto forti e stupende, i 10 giorni passano velocissimi. Per concludere direi che il bilancio è sicuramente positivo e non potrei suggerire assolutamente niente per migliorare né l'esperienza in campo, né quella in famiglia.
Aita (grazie in estone) a tutti per questa fantastica avventura.
Tere (ciao)

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