Salve a voi tutti Lions, sono felice di avere questo spazio a disposizione, per poter raccontare della mia esperienza in Finlandia. In questa mia “recensione” vorrei scrivere degli accadimenti della mia esperienza, ma vorrei soffermarmi maggiormente su quel che è il lato umano del mio viaggio. Infatti voglio dedicare l'inizio a tutte le persone che hanno lavorato per lo scambio, cioè gli organizzatori italiani e quelli finlandesi: a loro devo un grandissimo ringraziamento e tutta la mia gratitudine. Gli organizzatori Lions sono stati fantastici fin dalla mia adesione all'esperienza, mi hanno dato ottimi consigli e hanno sciolto diversi dubbi, e faranno sempre lo stesso con tutti i futuri partenti, per cui non abbiate timore a chiedere aiuto. É inevitabile infatti essere un po' nervosi, avere un po' di paura o comunque provare una forte carica emotiva all'idea di questa splendida avventura; io stesso mi sono sentito un po' spaventato fino al mio arrivo a Rovaniemi, città capoluogo della Lapponia. Sull'aereo ho pensato costantemente a come sarei stato accolto; mi sono domandato come sarebbe stata la famiglia ospitante e come invece gli altri ragazzi al campo; mi sono chiesto quale avrebbe dovuto essere il mio comportamento e mi sono fatto un milione di altri interrogativi simili. Se siete persone molto riflessive come me, ma anche se lo siete meno, ho un piccolo consiglio per voi: state tranquilli, non c'è alcun motivo di temere, perché al vostro arrivo troverete persone meravigliose, che conoscono il valore di questa esperienza, e che vogliono avere un contatto con voi perché provano un gran piacere nell'averlo. Non c'è stato uno solo di noi ragazzi che non sia stato coinvolto, che non si sia divertito, che non abbia imparato e insegnato! Avete capito bene, ho usato la parola insegnare, perché ho capito che queste esperienze non procedono in un solo senso: vi verranno trasmessi tantissimi “impulsi positivi”, proverete un quantità enorme di sentimenti e vi emozionerete; parimenti sarete voi ad emozionare la vostra famiglia ospitante, il Lions club ospitante, e, soprattutto, gli altri ragazzi. Mi piace considerare tutto questo come una sorta di circolo virtuoso, in cui si vive tutti assieme e in cui tutti traggono gioia da tutti; di questo ve ne accorgerete chiaramente durante l'ultima settimana di campo. Ma procediamo con ordine.
Al mio arrivo ho conosciuto una famiglia fantastica, che vive in un quartiere delizioso appena al di fuori della città e immerso in un silenzio quasi magico, dovuto al profondo rispetto che i finlandesi nutrono verso il prossimo e verso la natura. Il mio host father e host mother mi hanno subito fatto sentire a mio agio, mi hanno fatto sentire- oltre ad averlo detto espressamente- come il loro terzo figlio. Con queste premesse ho avuto la possibilità di godermi appieno il soggiorno a casa loro, di apprendere tutto il possibile della loro cultura e di visitare città e dintorni. Per far comprendere ancora meglio la bontà della loro ospitalità vi racconto un piccolo aneddoto: come probabilmente sapete, i finlandesi amano la sauna, quasi ogni famiglia possiede una sauna privata a casa; per loro la sauna è un luogo sacro, dove si riuniscono esclusivamente amici e parenti per potersi rilassare e poter conversare tranquillamente, tenendo ogni problema al di fuori. Altra peculiarità della tradizione è che solitamente si entra in sauna completamente nudi, e da qui viene lo strabiliante: l'host father e i due figli mi hanno invitato ad entrare con loro già durante il secondo giorno di permanenza, dimostrandomi grande accoglienza. Abbiamo svolto un'infinità di attività, su tutte la pesca, hobby principale di tantissimi finlandesi. Mi hanno poi portato addirittura dai nonni come fossi a tutti gli effetti un nipotino, in un paesino di nome Levi, cento chilometri a NORD (e ripeto a nord!!) del circolo polare artico. Stranamente, e ne sono molto grato, là in Finlandia faceva molto più caldo che qui, sole per tutte e tre le mie settimane di permanenza con una media di ventisei-ventisette gradi. Al tutto si è aggiunto quindi anche un bellissimo tempo. Voglio parlarvi ora dell'ultima settimana, quella passata al campo, che è stata il vero centro di tutto lo scambio. Una settimana esaltante che mi ha fatto divertire un mondo. Eravamo in una trentina, tutti provenienti da paesi diversi, una tedesca, un'austriaca, una svizzera, due belga, un olandese, uno scozzese, una portoghese, una statunitense, una brasiliana, una messicana e così via. Per una settimana abbiamo condiviso un piccolo edificio sperduto nei boschi, a cento metri da un bellissimo lago. Una cornice perfetta per una settimana perfetta. Penso che nessuno sia stato in imbarazzo nemmeno per un secondo, perché avevamo tutti provato le stesse bellissime emozioni, e ognuno di noi ne era consapevole. Il primo giorno siamo stati divisi in piccoli gruppi con il compito di disegnare una bandiera, che avrebbe poi fatto parte con le altre della bandiera del campo. E così tutti hanno cominciato a fare amicizia, dimenticando qualsiasi tipo di esitazione. In una sola settimana questi nuovi legami hanno cominciato a rafforzarsi, attraverso le tante attività e le visite alle tante attrazioni locali, come lo zoo di Ranua o il museo delle risorse naturali finlandesi. Abbiamo incontrato l'originale Babbo Natale all'interno del suo bellissimo parco a tema, abbiamo posato orgogliosi sul circolo polare artico e fatto compere in città. Malgrado queste attività e altre mille, abbiamo avuto anche molto tempo libero, in cui abbiamo approfondito le nostre amicizie, magari uscendo in barca sul lago e allontanandosi un po' dalla riva per fare il bagno.
Insomma, prima di partire per la Finlandia non avrei mai pensato di divertirmi così, e grazie a questa occasione ora ho tanti nuovi amici in tutto il mondo. È proprio questo il bello: lasciando il campo- devo essere sincero- sono stato triste per molto, ancora adesso sento un grande vuoto senza i ragazzi; ma so che l'esperienza non è finita là, perché con molti continuo a sentirmi, so che loro vogliono ch'io vada a trovarli, ed io sarei entusiasta di ospitarli a mia volta. Per questo non smetterò mai di ringraziare il Lions club per questa opportunità, che mi ha aiutato a crescere e mi ha permesso di conoscere ragazzi favolosi, che non ho parole per descrivere e che rimarranno sempre i miei amici speciali.