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ITALIA: what else?

Cominciò tutto con una valigia italiana, la mia valigia, stracolma non solo dei soliti capi di vestiario e di regali, ma soprattutto di quelle domande, dubbi e timori, che sono concessi all'inizio del viaggio "Cosa mi aspetterà"?

Ero così emozionata all’idea di partire che in cuor mio già conoscevo la risposta. 
L’aereo era atterrato e per la prima volta nella mia vita respiravo quell’aria nuova, inconfondibile oggi, che parlava di culture antichissime, ma era così giovane nella sua età. 
Ho partecipato alla vita quotidiana di due splendide famiglie, tanto diverse tra loro, ma legate dalla stessa cura per l’ospitalità, il lavoro, la semplicità e che avrebbero coinvolto anche me in quella cultura, per sempre.

Mi hanno fatto capire come convivono ogni giorno con la natura che li circonda, con gli immensi boschi e le foreste fittissime senza fine. 
“ In summer everything is green in Parikkala” (In estate tutto è verde in Parikkala), mi diceva il mio host father. Ed era vero! Quel verde così intenso e incontaminato si piazzava piano piano all’interno del mio cuore, tanto da farmi innamorare di ogni cosa che di naturale poteva esistere. 
Ed è così che si passavano le giornate a raccogliere more, ad inseguire gli scoiattoli e le volpi, a intraprendere lunghe escursioni nel bosco per avvistare i vari tipi di volatili e poi correre perché stava improvvisamente arrivando la pioggia. 
Incancellabili sono i bagni nei laghi freddissimi, dopo la sauna, dove mentre si cantava, il calore all’interno aumentava a dismisura insieme a quello dei rapporti di amicizia, o semplicemente di conoscenza, che si istauravano reciprocamente. 
Sapevo di riuscire ad apprezzare il loro mondo culinario, non tanto per la qualità o la vastità nella scelta degli alimenti, ma per come un semplice pasto poteva riunire una famiglia allargata (10 persone) o minima (3 persone), facendo trapassare le esperienze giornaliere tra le facce stanche dei genitori e i sorrisi compiaciuti dei piccoli fratellini.

Era arrivato il momento in cui tutto doveva finire, per ricominciare a vivere nei ricordi. 
Mi aspettava un’altra esperienza, forse l’ultima di una meravigliosa serie, che davvero mi avrebbe segnato nel profondo.
Il campo insieme a tutte le attività sportive, culturali, gastronomiche e musicali è la settimana più intensa che ognuno vorrebbe vivere almeno una volta nella vita. Il campo, però, grazie a tutte quelle persone che lo hanno reso possibile non è solo un mezzo per conoscere gente di diverse culture; il campo è stringere legami forti e indissolubili, così veri, così sinceri, perché non legati dalle circostanze, ma da sentimenti che si condividono; il campo è aprire la tua mente a diversi modi di pensare per arrivare a comprendere che nonostante le distanze, la differenza di età, lingua, cultura o etnia, nonostante tutto siamo davvero tutti uguali, tutti fratelli e che in realtà nessuno potrà mai rimanere da solo.
E così sono tornata lasciando un pezzo del mio cuore in Finlandia, ma portandomi a casa 3 settimane di vita racchiuse in una valigia troppo colma, troppo pesante, così piena di emozioni indimenticabili, di sensazioni e di ricordi, da non poter oltrepassare nessuna dogana. 
Ho arricchito la valigia del mio cuore.
Un grazie enorme a chi ha reso possibile tutto ciò!

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