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ITALIA: what else?

Il mio viaggio in Finlandia è stato veramente stupendo. Era la prima volta che viaggiavo completamente da sola, senza nessuno che mi aiutasse nelle difficoltà, senza nessuno che mi conoscesse e pensavo che avrei vissuto un po’ nostalgicamente quella mia lontananza da casa. Dopo solo qualche ora dalla partenza ho avuto il primo inconveniente: arrivata a Helsinki mi hanno smarrito la valigia….. ma l’importante era che non mi fossi persa io!! Avevo molta paura di sbagliare volo o di non arrivare in tempo per cambiare aereo; in realtà tutto è andato molto bene e sono riuscita a vincere la mia paura di viaggiare da sola. Bisogna imparare a risolvere le difficoltà, così da poter crescere e acquisire coscienza delle proprie capacità.
L’accoglienza della mia famiglia ospitante è stata molto calorosa: quando sono scesa dal treno mi aspettavano la mamma Sanna con le due figlie Merike di 14 anni e Minea di 16 anni. Ero talmente spaventata da quel Paese così strano, nuovo, con tutte le persone che per me erano uguali (bionde con gli occhi azzurri), che avevo persino paura di non riuscire a trovare la mia famiglia, e così è stato:  Sanna e le ragazze erano lì, puntualissime e avendomi subito riconosciuta per i miei capelli scurissimi, mi sono corse incontro e mi hanno abbracciata come se fossero stati anni che mi conoscevano. Un’affettuosità tipica dei finlandesi, che anche quando sono arrivata a casa loro Tuomo e il piccolo Aapo mi hanno dimostrato.

La loro casa era stupenda e veramente grande, a circa 15 Km dalla città, in un luogo un po’ isolato e estremamente rilassante; ogni tramonto era infinito (era sempre giorno, anche a mezzanotte!!), i cavalli galoppavano nel recinto vicino a casa, il cagnolino Gossi correva per i prati e gli alberi ondeggiavano al soffio del vento. 

Ad ogni pasto Sanna cercava di cucinarmi piatti diversi della cucina finlandese ed io le ho insegnato a fare la pizza, le lasagne e il tiramisù. Tutta la famiglia ha apprezzato i regali che ho loro portato dall’Italia e ci siamo ripromessi di incontrarci un giorno, magari nel mio Paese.

Abbiamo fatto lunghe passeggiate, abbiamo dedicato giorni interi allo shopping, abbiamo fatto il bagno nel lago e poi la sauna…. Ho trascorso anche 6 giorni dal papà delle ragazze (infatti i loro genitori erano separati) in un’incantevole casa che egli stesso ha costruito sulla riva del lago. Ho imparato anche a  pescare. Una settimana intera siamo poi andati a Rovaniemi, la città di Babbo Natale. Al fine di farmi divertire e conoscere la Finlandia, infatti, Sanna e Tuomo hanno prenotato un camper e dopo 10 ore di viaggio abbiamo raggiunto la meta. Siamo stati in uno zoo, in cui ho visto le alci, le renne, gli orsi polari e molte specie faunisitche del luogo; abbiamo visitato la città e il parco di Babbo Natale; al ritorno abbiamo oltrepassato il confine con la Svezia, siamo scesi lungo la costa e ci siamo fermati 2 giorni in un campeggio in riva al mare.

Con le ragazze ho instaurato un rapporto abbastanza buono, anche se dovevo sempre essere io a iniziare la conversazione…. Il bambino, invece, voleva parlarmi, ma non sapeva l’inglese, quindi io ho imparato qualche parola in finlandese e poi abbiamo giocato tanto insieme, visto che io adoro i bambini. Anche i nonni delle ragazze sono stati molto ospitali e gentili.

Il ritorno a casa è stato bello perché dopo 3 settimane cominciava a mancarmi la mia famiglia, ma allo stesso tempo molto doloroso, perché ho trovato nella famiglia Pulliainen una seconda famiglia in Finlandia. Abbiamo instaurato un legame molto solido e mi sono trovata benissimo presso di loro; erano sempre preoccupati di non farmi mancare niente, volevano sapere tante cose sull’Italia e sulla mia famiglia. Li ho lasciati con grande amarezza. Non so se li rivedrò mai più. Non so se Aapo che ha solo 5 anni si ricorderà di me un giorno. Io so solo che vorrei rivederli presto e credo che il mio sogno si realizzerà perché i miei familiari sono stati così contenti di questa famiglia, che non vedono l’ora di conoscerli e ringraziarli infinitamente per come mi hanno ospitata.

I miei genitori sono sempre stati ostili nel mandarmi all’estero presso una famiglia da sola; ringrazio pertanto tutti membri Lions che mi hanno dato la possibilità di trascorrere tre settimane fantastiche presso una famiglia meravigliosa.

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