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ITALIA: what else?

Quest’estate sono andato in Finlandia! Lì ho passato tre settimane meravigliose a contatto con un cultura affascinante e positivamente  differente dalla mia,( seppur solo per certi versi). Mi sembra superfluo sottolineare la buona riuscita di questo viaggio, “fuori dal comune”, in un paese nordico che certamente non può essere considerato una meta privilegiata del turismo contemporaneo.
Il viaggio d’andata è stato lungo ma per certi versi intrigante, in quanto per me è stato il primo viaggio all’estero senza la supervisione di nessuno, un momento di crescita, di maturazione della mia indipendenza. Dopo un primo momento di smarrimento ho imparato ad essere a mio agio in aeroporto aiutato anche da un’altra ragazza, Anna Bellin, che comeme aveva colto l’opportunità offerta dal Lions club,(ho poi rincontrato Anna durante la settimana passata nel campus). Dopo  i due scali a Vienna e a Helsinki sono giunto a Kuopio dove la mia famiglia mi aspettava con un cartello con su scritto il mio nome,(come avevamo concordato in precedenza).


Felice alla prospettiva di andare verso un comodo letto dopo l’estenuante viaggio lafamiglia mi portò in macchina fino alla nostra abitazione(Kartuula). L’host family si dimostrò subito gentilissima e disponibile a colmare qualsiasi mia mancanza, inoltre già durante il viaggio in macchina assimilai una buona dose di nozioni sulla Finlandia, patria della sauna e madre terra della Nokia! Nei giorni successivi la famiglia mi portò a visitare Kuopio una città molto carina, tradizionale e moderna al contempo! La mia sorella finlandese, Tytti, è una ragazza molto gentile nei modi e molto simpatica, così come gli altri due parenti acquisiti: un’altra sorella,Telma, e  un fratellino, Tuuka! Grazie a loro e con loro ho passato 15 giorni allegri e spensierati. Ricordo che il secondo giorno il mio papà finlandese mi portò a pescare su un lago( uno dei mille finlandesi), insieme a Tuuka ! Il risultato fu discreto: due bei pesci uno dei quali, tra l’altro, preso dal sottoscritto!(Ed erano anche buoni!)
Quasi ogni sera mi rilassavo facendo una calda sauna intervallata con salutari bagni nei freschi laghi finlandesi. Che bellezza.
Come potrei sorvolare poi sul magnifico spettacolo che i tramonti offrivano in quella contea! Lunghissimi, di una bellezza eterna ed indescrivibile, quello che non è altro che un momento, un  breve periodo di tempo  per il nostro paese, lì era dilatato in ore; cogliere ogni più piccolo dettaglio di quello scenario,(magari da un’isoletta dove spesso venivo portato in barca),era motivo di pura gioia per me. Tramonto e alba si rincorrevano separati solo da un breve periodo di buio, che durava si e no due ore, andando a disegnare a livello percettivo un quadro che esprimeva un sentimento unico. I colori caldi dei raggi solari si intrecciavano alla moltitudine di laghi sottostanti, a volte increspati da leggiadre onde, a volte immobili, surreali specchi di qualcosa di meraviglioso, irreale, fiabesco. Tutto intorno a me era verde; alberi, che da quanto erano antichi parevano essere saggi, mi circondavano maestosi. Immerso in questo luogo dai connotati quasi fantastici ebbi modo di pensare molto e di scrivere affascinato e ispirato da ciò che vedevo, sentivo, provavo.
Come già sottolineato la notte intesa come momento di completa assenza del sole era brevissima; fu dunque esilarante alzarsi  la notte convinto dalla luce esterna che fosse giorno e, guardato l’orologio, scoprire che erano le tre del mattino!
Nella più completa spensieratezza, tra partite di calcio, battute di pesca tipica, visite a città ed escursioni in cottage di parenti e amici della mia host family, passai quindici giorni leggeri e produttivi. La mia gratitudine è immensa nei confronti dei miei ospitanti( che furono tra l’altro così gentili da accompagnarmi in macchina al campus).  Lasciarli non fu affatto facile.
Trascorsi l’ultima settimana in un campus insieme con una trentina di ragazzi provenienti dalle più svariate parti del mondo; dall’Europa (Francia, Spagna, Italia, Belgio…) ma anche da Perù, Israele, Giappone, Macedonia, Cina e America. Questo meelting poot di culture diverse in un primo momento mi fece tremare le gambe, avevo davanti ragazzi da tutto il mondo e io ero un fiero rappresentante dell’Italia, quante persone hanno la mia stessa possibilità?!
Fu uno scambio culturale a tutti gli effetti, io e i miei amici italiani(Anna, Alessandro, Erika e Giulia) portammo avanti la nostra tradizione a suon di pastasciutte, una ragazza cinese di nome Yvonne mi lesse la mano mentre Kenji, Giappone, dipinse per me su un grande foglio(che ho incorniciato e appeso in camera mia) alcuni ideogrammi giapponesi con il pennello e l’inchiostro caratteristico. Ma come dimenticare le profonde chiacchierata con il bulgaro Martin o con Bernard, il belga, e i turchi Humut e Ceren con la loro semplicità e spontaneità, le saune con Greg, svizzero, le chiacchierate sul mio futuro con Clement ventenne proveniente dalla Francia, (il più vecchio e esperto in materia di vita di tutta la compagnia).
Tutto ciò mi ha fatto pensare; mi ha fatto riflettere per esempio sulla ragione ontologica della guerra: come può la guerra esistere se trenta ragazzi provenienti da tutto il mondo siincontrano e stanno bene, superando le differenze apparenti (con l’unica arma dell’inglese) e dimostrando cioè che in realtà queste fantomatiche differenze non esistono se non a livello di tradizioni (che rimangono però tutte ugualmente interessanti)?! Perchè questi trenta ragazzi dovrebbero trovarsi schierati da una o da un’altra parte a combattersi e ad insultarsi senza un reale motivo?! Se prima pensavo che la guerra fosse sbagliata perché di sì, perché lo intuivo, perché lo sapevo e provavo ad immaginare il dolore che essa comportava, grazie a questa esperienza forse ho fatto un piccolo passo avanti in merito alla questione, e me ne rallegro.
È doveroso da parte mia citare infine i leaders e i dirigenti Lions che con pazienza ci hannoguidati alla scoperta delle meraviglie della Finlandia nell’ultima settimana.  Durante questo campus abbiamo svolto attività a-tipiche, insolite, come per esempio l’escursione in barca, dove noi giovani abbiamo imparato l’arte del remare e di cooperare per far muovere barche lunghe e sinuose che contenevano una quindicina di posti. Abbiamo perfino partecipato ad una  gita di due giorni in una foresta  , svolta interamente a piedi,( e ci terrei a sottolinearlo visto la fatica che è stata embrione della soddisfazione!). Durante la notte della gita abbiamo dormito in grandi tende, mangiato wurstel cotti su falò improvvisati, e goduto allo stesso tempo del panorama e dell’atmosfera calma e rilassante( non fosse stato per le zanzare che ferocemente ci assalivano!). Ma la parte a mio parere più importante è stata il socializzare con gli altri condividendo ciò che si poteva condividere, diventando cioè veri amici.(Quanto è stato difficile ripartire e lasciare tutti).

I ricordi sono troppi, troppo densi e personali, ma certo è che quel che ho provato rimarrà in me per molto, moltissimo tempo, forse per tutta la mia vita.
La Finlandia è un paese speciale, magico,( non per nulla Babbo Natale è di quelle parti)!
L’atmosfera che si respira è densa, potente e rimarrà legata al mio cuore con forza indissolubile. Sono convinto che un giorno tornerò in questa realtà per riammirare i paesaggi, i tramonti, per respirare di nuovo quell’aria, quella magia, quella pace. Ci tornerò e rivivrò emozioni che possono essere vissute solo lì: nella terra dai mille laghi e dai lunghi tramonti, la Finlandia.