Non mi sarei mai aspettata di poter partire grazie agli scambi giovanili Lions.
Non vedevo l’ora di prendere l’aereo per conoscere una cultura completamente diversa dalla nostra e passare 24 giorni in Finlandia.Partenza il primo luglio alle sette un quarto(del mattino) con i miei due compagni di viaggio Marina e Matteo.All’inizio ero molto agitata perché, per la prima volta, sarei stata da sola in una famiglia quindi dovevo fare tutto con le mie forze. Una volta salita sull’aereo le mie paure passarono e pensai solo a divertirmi.
Arrivammo alle 14.00(ora locale) a Helsinki dove ci aspettava Outi K., la quale ci accompagnò a fare un breve giro turistico in un paese che si trovava vicino all’aeroporto; rimasi colpita dal fatto che c’era pochissima gente per le strade, persino al centro commerciale, poi ci accompagnò a prendere il treno.Quando il treno arrivò ci accorgemmo che eravamo davanti al vagone sbagliato per cui abbiamo dovuto correre con le valigie prima che il treno partisse di nuovo.Matteo ed io scendemmo a Tampere mentre Marina avrebbe proseguito fino a Orivesi.Quando scesi, la famiglia che mi ospitava mi telefonò per informarmi che purtroppo aveva bucato la ruota della macchina e quindi non potevano venirmi a prendere in tempo, così, gentilmente, la famiglia di Matteo mi ha accompagnato fino a una stazione di servizio dove la mia famiglia mi stava aspettando.
Da qui le mie avventure ebbero inizio.
La loro casa era molto grande fatta di mattoni e legno dipinto di bianco. Feci subito la conoscenza di tutti: la madre(Susanna 45anni),il padre(Petri 43anni),le due figlie Rjia17anni e Reetta15anni)ed infine il figlio(Rasmus 10anni).Avevano pure un piccolo cane che aveva appena un anno:kiipa.
Mi sistemarono in una stanza al piano terra dove avevano messo anche una Tv così avrei potuto guardare qualche programma prima di andare a dormire.I primi giorni non riuscivo a dormire perché il cielo era chiaro fino a mezzanotte e anche se tiravo giù le veneziane la luce filtrava attraverso il vetro impedendomi di chiudere gli occhi. L’occupazione della madre era di insegnante in un asilo mentre il padre gestiva un’officina di riparazione moto.
Durante le due settimane trascorse in famiglia ho visto molte cose interessanti ma quelle che mi sono piaciute di più sono: la sauna, che purifica la pelle e ti fa rilassare (la temperatura giusta sarebbe 100°c ma quella volta variava dai 50°agli 80°c).Quando non si riesce a resistere al caldo allora i finlandesi hanno l’abitudine di fare il bagno nel lago. L’acqua è molto fredda e si nuota giusto per cinque minuti per poi uscire altrimenti si corre il rischio di diventare dei ghiaccioli!!!!
Mi è piaciuto molto il parco divertimenti di Sarkanniemi, che si trova vicino a Tampere, che è la terza città più grande della Finlandia.Io e Rjia ci siamo divertite tantissimo facendo tutte le giostre più terrificanti; abbiamo anche visto uno show bellissimo con i delfini. Facevano acrobazie spettacolari ed è stato davvero interessante vederli saltare attraverso cerchi e giocare con la palla.Ho visto l’acquario pieno di pesci bellissimi e particolari: il pesce che mi ha colpito di più era rosa e sembrava che mandasse continuamente baci infatti proprio per questo motivo lo chiamano Kiss-fish.
Un giorno mi hanno portato a vedere come vivevano i finlandesi nel passato: le famiglie vivevano in una piccola stanza dove si svolgevano tutte le attività quotidiane e possedevano un unico letto .Durante il periodo della guerra, per mancanza di denaro, in una sola casa vivevano circa 80 persone, deve essere stato terribile fare tutto in uno spazio tanto ristretto.Ho notato subito che il piatto principale della Finlandia sono le patate questo perché nella mia famiglia si mangiavano spesso con le salsicce oppure con la carne.Susanna è brava a cucinare così un giorno ha fatto fuori in giardino i pancakes che ognuno di noi potava farcire con marmellata,gelato o con la panna montata.Mi ha fatto pure le cialde, erano buonissime farcite con il gelato!!!
Il tempo purtroppo è passato troppo in fretta. Mi sono divertita così tanto che non volevo più ripartire ma purtroppo le due settimane erano terminate ed era giunto il momento di preparare la valigia.
Verso le undici del 15 luglio è arrivato un ragazzo, Francesco (finalmente un italiano!!!!!),il quale sarebbe venuto con me e Jimmi, proveniente dalla Danimarca al campo di Orivesi.
Ancora una volta salutai tutti e partii per la mia seconda avventura.
Ero contenta perché avrei conosciuto altri ragazzi provenienti da altre nazionalità però allo stesso tempo avevo paura delle attività che avremmo fatto e se sarei riuscita ad ambientarmi.Susanna mi ha pure fatto un piccolo regalo: un braccialetto con un ciondolo a forma di cuoricino.In tutto nel campo eravamo 22 ragazzi di 15 nazionalità diverse.Appena arrivata al campo ho conosciuto i camp leader, che mi hanno accompagnato nella mia stanza per appoggiare la mia valigia. Condividevo la mia stanza con Marja una ragazza della Macedonia. Purtroppo non era ancora arrivata ma l’avrei conosciuta presto.
Mi hanno consegnato la maglietta del campo e mi hanno fatto scrivere il mio nome su un pezzo di cartoncino da attaccare alla maglietta.La sveglia suonava alle sette e mezza ogni mattina; si faceva colazione alle otto e poi le attività cominciavano.
Il primo giorno, dopo aver fatto colazione, ci hanno diviso in cinque gruppi e abbiamo fatto i giochi “olimpici”, come il lancio dello stuzzicadentii etc… Il mio gruppo ha vinto!!!! JJJJ!!!!!!!!!.
Il secondo giorno ci dissero che avremo visitato il “parco del diavolo”. La nostra guida ci disse di stare attenti perché durante il cammino c’era il rischio di trovare serpenti o eccezionalmente qualche orso.Abbiamo fatto una bellissima camminata ma nessun animale feroce ci ha attaccato!!!chi voleva poteva fare una breve scalata con le varie attrezzature mentre gli altri potevano starsene comodamente seduti.Mano a mano che si finiva, ci si poteva recare al rifugio dove alcuni membri dei Lions stavano cucinando allegramente sul fuoco le salsicce.Ovviamente chi non voleva mangiarle poteva prendersi un panino!!
Ci hanno fatto ammirare la famosa buca dell’inferno, così definita perché, se si guarda con attenzione, grazie ai raggi del sole sembra che in profondità diventi tutto rosso ricordando pertanto gli inferi.Il giorno dopo abbiamo visitato un museo all’aperto dove erano esposti vari tipi di sauna dalla più antica a quella moderna.La sauna è molto importante per i finlandesi infatti ogni casa ne possiede una. Essa è utile per riscaldarsi durante l’inverno oppure per rilassarsi e gettarsi subito dopo nel lago.Dopo aver mangiato nella mensa dell’ Università, senza concederci nemmeno una breve pausa, andammo al porto dove avremmo dovuto fare una gita a bordo di una barca sul lago Paijanne.Due ore passarono in fretta perché abbiamo passato la maggior parte del tempo “sottocoperta” a fare uno spuntino.
La prossima destinazione sarebbe stata Jvaskyla dove abbiamo visitato una mostra su Alvar Aalto,un famoso archittetto finlandese.Erano esposti quasi tutti i suoi capolavori e i suoi progetti. Mi è piaciuta moltissimo la mostra, penso che le sue creazioni siano meravigliose.Al termine ci dissero che potevamo andare a fare un giro per il paese. Nonostante ci fossero tanti negozi la maggior parte di noi si recò al centro commerciale dove ognuno poteva trovare tutto ciò che voleva, dai vestiti ai souvenir!!La sera abbiamo cenato a Morva in una specie di ristorante. Il locale apparteneva a una coppia di mezza età che organizzava feste o cerimonie di vario tipo. Abbiamo mangiato divinamente: ovviamente le patate erano presenti sulla tavola!!!!Il quarto giorno ha piovuto per tutto il tempo, ma le attività non furono rimandate per cui ci divisero in gruppi. Questa volta dovevamo fare qualcosa con le nostre mani: la vikta che è una specie di pianta che i finlandesi utilizzano durante la sauna per “frustarsi”. Dicono che fa molto bene per la circolazione del sangue.
Il secondo gruppo faceva dei lavoretti con la lana delle pecore utilizzando spugne e punteruoli o semplicemente intingendola nell’acqua.Infine l ‘ultimo gruppo decorava, con colori specifici per i tessuti, magliette o borse.Alla fine ci si alternava in modo che tutti potessero provare la medesima attività.Il tempo passò molto velocemente, le attività erano davvero rilassanti specialmente se fuori il tempo non è dei migliori.
Il giorno seguente ci portarono a visitare un vecchio museo per farci capire come una volta le persone vivevano. Di solito nel villaggio c’era un donna che praticava riti woodoo per curare le malattie etc…Si praticava la caccia e la pesca con strumenti che al giorno d’oggi sono proibiti ma che una volta si utilizzava per uccidere animali come la volpe,l’orso etc…
Nel pomeriggio il coordinatore dei Lions aveva messo a nostra disposizione dei kayak per farci fare un’ escursione di 3km.In seguito visitammo un museo d’artemoderna dove erano esposti sia dipinti che sculture
Il giorno dopo ci portarono a fare un corso di ballo. Con l’aiuto di un insegnante imparammo a ballare il walzer e danze tipiche finlandesi. Ci siamo divertiti tantissimo. Per me è stato il giorno più bello di tutti, soprattutto perché la sera andammo in un locale dove potevamo mettere a frutto quello che avevamo imparato la mattina.Solo che c’era tantissima gente ed era impossibile ballare; era comunque l’occasione per divertirci tutti insieme. Tornammo al campo a mezzanotte e così l’indomani ci lasciarono dormire fino alle nove e mezza.!!!
Il penultimo giorno ci preparammo ad accogliere le famiglie che ci avevano ospitato. Alcuni di noi erano stati scelti per rifare le presentazioni della propria nazione. Alcuni hanno preparato una scenetta molto divertente e uno sketch.
Eravamo tutti un po’ tristi perché nove ragazzi andavano via la sera stessa e da quel momento si sentiva che il campo stava per finire.La sera ci permisero di fare una specie di discoteca e andammo a dormire quando eravamo stanchi. Io ho ballato fino alle quattro del mattino, alcuni anche molto più tardi.Concludo qui le mie tre settimane sperando di poter incontrare di nuovo tutti quanti perché ho passato dei momenti fantastici sia in famiglia che nel campo.
Debbo ringraziare per avermi dato questa opportunità; ho fatto nuove amicizie ed esperienze che mi hanno aiutato a crescere come persona.
Grazie di cuore