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ITALIA: what else?

Nel 1943 il cantante francese Charles Trenet cantava la canzone “Douce France”, un brano che non era soltanto un insieme di orecchiabile melodia e rime, ma un vero e proprio inno alla Francia e alla sua meravigliosa gente.
Ogni qual volta ripenso al mio primo scambio giovanile Lions, non mi vergogno di affermare che il cuore mi si riempie di nostalgia.
Quando la scorsa estate sono partito alla volta di Parigi con destinazione finale Amiens (piccola città nella Francia del nord), mai avrei immaginato di poter vivere una così magnifica esperienza, un’esperienza che difficilmente potrò scordare.
Giunto a destinazione sono rimasto positivamente colpito e sorpreso dall’accoglienza della famiglia che mi ospitava.
Sin dal primo momento, infatti, tutti i membri della famiglia si sono rivelate persone a dir poco squisite che per tutta la settimana trascorsa insieme si sono prodigate per farmi sentire a pieno titolo un componente del loro nucleo condividendo con me la loro quotidianità.
Grazie a loro ho potuto mettere in pratica quanto appreso dopo anni di studio della lingua francese ma soprattutto vivere appieno nella cultura francese partendo anche dagli aspetti più semplici come, per esempio, quello gastronomico. 
Ma il loro spirito di ospitalità è andato oltre, poiché mi hanno fatto visitare e scoprire luoghi e peculiarità che solo persone native di una terra potevano conoscere.

Nella mia mente rimangono impresse le grandi risate, le passeggiate per l’affascinante campagna francese ed i lunghi discorsi che spesso si protraevano fino a tarda sera.
Sebbene il tempo passato insieme sia stato purtroppo breve, questo non ci ha impedito di instaurare un forte rapporto d’amicizia che difficilmente potrà essere compromesso dal tempo e dalla distanza.
Ciò che però ha reso veramente unico questa esperienza sono state senza ombra di dubbio le due settimane trascorse nel “Campo Lions”.
Se la settimana trascorsa in famiglia è stata contraddistinta da un forte connotazione territoriale, i successivi quindici giorni mi hanno permesso di internazionalizzare questa esperienza approfondendo la conoscenza e successivamente saldando dei sinceri rapporti di amicizia con coetanei di diverse nazionalità e culture: Spagna, Germania, Finlandia, Turchia e Ungheria sono solo alcuni dei Paesi dai quali provenivano i componenti del mio gruppo.

 

Oltre ad aver conosciuto persone meravigliose ho inoltre avuto la preziosa opportunità di meglio comprendere determinati usi e costumi provando a cambiare la mia prospettiva culturale.
Sfortunatamente non eravamo un gruppo molto numeroso, ma forse proprio questo è stato ciò che ha reso possibile creare così forti legami.
Posso dire che il programma per noi organizzato dal Lions Club France è stato molto soddisfacente.
Durante questo periodo siamo stati ogni giorno coinvolti in attività molto particolari tutte atte a meglio conoscere la storia e la cultura che valorizzavano e caratterizzavano il territorio del nord della Francia, come le cattedrali gotiche o i luoghi che avevano visto combattere giovani meno fortunati di noi durante i due grandi conflitti mondiali.
Le ricche testimonianze presenti nel territorio che ancora oggi riportano la sofferenza e l’atrocità della Grande Guerra in particolare, hanno sicuramente destato profonda commozione e costituito utili spunti di riflessione per tutti noi.

 

Ma in quelle due settimane c’è stato fortunatamente spazio anche per attività indubbiamente meno impegnative, come quando abbiamo trascorso tutta la giornata in canoa, certamente l’esperienza che più ci ha insudiciato e affaticato ma assolutamente più divertito, oppure la visita libera a Parigi o l’esperienza del volo sui cieli di Amiens.
Tutto questo è stato quotidianamente e piacevolmente raccolto in un diario che alla fine di ogni giornata bisognava redigere in francese inserendo le nostre opinioni.
Devo ammettere che questa prima esperienza di contatto con l’associazione Lions Club mi ha molto positivamente colpito sia per l’accoglienza che per il calore ricevuti dai soci dei vari Club ai quali siamo stati presentati.
Nonostante i noti luoghi comuni, ho trovato infatti persone estremamente cordiali veramente interessate a conoscere la nostra cultura ma soprattutto approfondire la nostra conoscenza di singoli individui.
Sfortunatamente anche questa esperienza sì è conclusa e dopo aver vissuto tre settimane in Francia, cosa che mi ha consentito di consolidare la mia padronanza della lingua francese, aver conosciuto luoghi e persone meravigliose e comprendere il significato ed i valori del Lionismo, tornare alla vita di tutti i giorni non è stato proprio semplice. 
Troppi i ricordi e troppo forte il legame creato con quella terra, il suo popolo, la famiglia che mi ha ospitato ed i ragazzi con i quali ho condiviso questo percorso.

Ora che la melodia di Charles Trenet fa da colonna sonora ai miei ricordi, credo che al di là delle semplici parole, l’unico modo di ringraziare coloro che mi hanno permesso questa esperienza sia quello di sostenerli nel consentire ad altri giovani di condividere le mie stesse emozioni, magari contribuendo con il mio tempo e la mia disponibilità.  

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