Carissimi Lions
Innanzi tutto vi ringrazio caldamente per avermi dato quest’enorme opportunità: ho conosciuto molte persone interessanti con le quali sono rimasto in contatto e allo stesso tempo ho ampliato notevolmente la mia conoscenza della lingua francese.
Un particolare ringraziamento a Mario Nicoloso che conosco da quando avevo 3 anni e la cara moglie Annamaria mi teneva in braccio. GRAZIE MARIO!
Il mio viaggio è cominciato dall’Aeroporto di Venezia e una volta arrivato a Lione ho preso un bus e dopo qualche ora ero ad Annecy dove avrei conosciuto la mia famiglia e gli altri giovani del Campo.
La famiglia Veyrat era composta dai soli due coniugi Antoine e Mireille poiché i tre figli, attorno ai 36 anni la figlia più piccola e 52 il primogenito, abitavano già in altre città con le rispettive famiglie. Il ragazzo ospitato con me era un moldavo di nome Nikolae all’inizio molto timido e introverso ma dimostratosi in seguito molto simpatico e generoso. Nonostante l’età avanzata della coppia i due erano molto dinamici e propositivi; infatti abbiamo fatto molti giri per l’antico centro della città e molte passeggiate sulle alte montagne che circondano lo splendido lago di Annecy. Antoine inoltre era stato in passato un famoso cantante e cantautore ed è stato per me molto interessante conoscere la sua musica e suonare il piano di cui era dotata la casa.
Dopo poco più di una settimana ho tristemente lasciato la famiglia a cui mi ero già affezionato per unirmi assieme al gruppo degli altri giovani. Abbiamo passato i due giorni seguenti a Crest ,una bellissima ed antica cittadina famosa per il suo mercato; quì io ed altri tre fra i giovani eravamo ospitati da un’altra gentilissima famiglia. Nei giorni seguenti abbiamo visitato molte cantine dove ci hanno spiegato le varie tecniche per ottenere diverse qualità e tipi di vino. Abbiamo visitato inoltre molti castelli medievali, numerose chiese e molte attività agricole tipiche del paese come la fabbrica del torrone di Montelimar, una fabbrica di sidro e succo di mele e una casa produttrice di formaggi. Siamo anche andati a Chamonix di fronte al Monte Bianco e abbiamo anche percorso a piedi un breve tratto di una montagna che si trovava nei paraggi.
Nelle ultime due settimane abbiamo sempre alloggiato in ostelli il che è stato molto positivo nel rafforzare i rapporti fra tutti i giovani del Campo e anche con le animatrici che erano nostre coetanee.
L’ultimo giorno tutti erano molto tristi di andarsene e in molti infatti non hanno trattenuto le lacrime.
Anche se sono ancora in contatto con molti dei ragazzi sento fortemente la mancanza di alcuni ed alcune di loro, tanto è vero che presto spero di poter ospitare o andare a trovare.