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ITALIA: what else?

Dopo oltre 22 ore di viaggio, partita da Venezia via Amsterdam e con cambio a Fukuoka, sono arrivata nel piccolo aeroporto di Miyazaki, una città nell'isola di Kyūshūa a sud del Giappone.
Appena varcata l'uscita ho trovato un piccolo comitato con il presidente del Lions locale e la famiglia che mi avrebbe ospitato ad accogliermi con cartelloni di benvenuto, fiori e macchine fotografiche pronte ad immortalare il momento: ero ufficialmente entrata nell'atmosfera giapponese. 

Nei primi giorni è stato particolarmente difficile comunicare perché la loro conoscenza dell'inglese era scarsa e io non conoscevo la loro lingua, ma è bastato ambientarsi un pochino e cominciare a farci l'orecchio che il capirsi non risultava più un problema. 

I giorni passavano e io non finivo mai di scoprire nuove cose riguardanti la bellissima, affascinante e ricca cultura nipponica, le loro abitudini, passioni ed usanze. Il culto dell'ospite e l'ospitalità sono grandissimi in Giappone ed ero sempre al centro dell'attenzione. Mi hanno invitata a varie cene Lions, dove ho conosciuto le principali cariche lionistiche; ho incontrato anche dei ragazzi malesiani che stavano facendo la mia stessa esperienza ed il potermi confrontare con loro mi ha aiutata a capire il senso di molte cose che per noi occidentali sono prive di significato. 

Ho visitato varie città, più o meno grandi, nei dintorni di dove vivevo; ho mangiato e ho apprezzato vari cibi giapponesi dalla zuppa di miso per colazione, al sushi per cena; ho partecipato a vari eventi come il festival natalizio dell'università, una specie di carnevale in un tempio e la cerimonia del tè.

Per il capodanno le vacanze dell'anno nuovo sono andata, sempre in compagnia della famiglia di cui ero ospite, ad Osaka, a Kyoto e agli Universal Studio (un parco divertimenti).

Kyoto è famosa per la sua storia ed i suoi templi, mentre Osaka è una metropoli con grattacieli, bellissimi negozi e treni spettacolari; vi posso assicurare che entrambe sono incredibili  perché, pur essendo grandi città, non si percepisce il caos ma regnano l'ordine e l'educazione.

Ho cambiato due famiglie, nella prima ho imparato ad adattarmi ad un nuovo stile di vita senza cambiamenti radicali perché aveva già ospitato altri ragazzi, anche italiani, e per questo conosceva le principali abitudini di noi occidentali. Nella seconda ho imparato come si vive veramente nella loro quotidianità, ho dormito nel tatami (il loro pavimento) avvolta dal futon (una specie di sacco a pelo), per poter comunicare con loro ho dovuto utilizzare quel poco che ho imparato di giapponese e, anche se con difficoltà, riuscire a parlare e sostenere una minima conversazione è stata davvero una grande soddisfazione. 

Tre settimane sono volate ed il giorno del rientro purtroppo è arrivato nel rispetto del programma fissato.

Non dimenticherò mai tutte le cose bellissime che mi è stata data la possibilità di conoscere, come l'ospitalità giapponese, i loro piatti tipici, i paesaggi mozzafiato, tutte le mascotte, i membri del Lions e chiunque abbia fatto parte di questa esperienza incredibile. 

Ringrazio di cuore chi mi ha dato la possibilità di cogliere questa opportunità che si è rivelata una delle esperienze più belle della mia vita e che auguro a molti di poter provare.

Grazie Lions

Grazie Giappone

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