Stendere una breve relazione sulle tre settimane più impegnative, sconvolgenti e avvincenti della mia vita non è per niente semplice. Si rischia di scrivere troppo senza dire niente, perché quello che veramente ti cambia degli scambi giovanili non sono le attività svolte secondo il programma previsto, bensì le amicizie nate durante quei venti giorni che sembrano un’era geologica prima di partire e un paio d’ore una volta tornati.
Il nostro campo (Euro Alpine Youth Alliance) era sostanzialmente un esperimento, dato che era la prima volta che veniva organizzato uno scambio di tre settimane interamente in camp a Scheidegg, Monaco e Cisano di Bardolino. Ebbene io posso tranquillamente affermare che l’esperimento è riuscito alla perfezione.
I temi principali dello scambio andavano dallo sport alla prevenzione dall’uso di droghe, dal volontariato per le persone mentalmente disabili fino alla politica.
La prima settimana a Scheidegg era incentrata sull’evento delle Special Olympics di Kempten, le Olimpiadi per i portatori di handicap mentali. Forse è stata proprio questa l’esperienza più toccante dei primi otto giorni, in quanto abbiamo potuto regalare un sorriso a delle persone speciali che troppo spesso sono considerate nel modo sbagliato dalla società.
Ad ogni modo, questo non è stato sicuramente l’unico momento piacevole del nostro soggiorno a Scheidegg. Il tema della prima settimana era infatti lo sport sia come forma di aiuto ai disabili ma anche come semplice forma ricreativa: ed infatti ci siamo cimentati in una serie delle più svariate discipline, dall’arrampicata al calcio, dalle meteore al tremendo canyoning, uno sport estremo consistente nella discesa di gole naturali strette e particolarmente alte, durante il quale il sottoscritto –evidentemente imbranato come pochi- ha rischiato di annegare più di una volta.
Lo sport e l’aiuto ai più deboli (con la visita al CPN, uno dei maggiori centri di recupero per i giovani colpiti dal problema della dipendenza da sostanze stupefacenti nell’intera Germania) hanno caratterizzato anche la nostra permanenza a Monaco, cuore pulsante della Baviera, la regione teutonica più ricca e popolosa.
Le attività nella seconda città tedesca per importanza sono state molteplici ed estremamente diverse tra loro, ma forse la più importante ed emozionante è stata la duplice visita al parlamento della Baviera, in cui ci sono state fornite informazioni in quantità industriale circa il sistema politico tedesco ed europeo. Quello che ho apprezzato di più dell’uscita è stato il fatto che abbiamo potuto chiedere tutto quello che volevamo ad un deputato del parlamento bavarese; inevitabilmente gli sono piovute addosso le domande più scomode possibili, tanto che in più di un’occasione è parso in crisi, ma la sua disponibilità è stata veramente apprezzabile.
Altra esperienza indimenticabile è stato il rafting sul fiume Isar, che attraversa Monaco e l’intera Baviera. Il clima era ideale per il rafting, nel senso che non mancava certo il vento, ma per dei principianti come noi poteva essere un tantino problematico, vista la temperatura quantomeno autunnale e la pioggia non torrenziale ma piuttosto fastidiosa. Personalmente pensavo potesse essere una catastrofe, invece raramente mi sono divertito così in vita mia, nonostante una volta sceso dal gommone non riuscissi più a sentire le gambe dalle ginocchia in giù per il freddo devastante.
Altre tappe interessanti sono state le lezioni di vela e canoa, ma soprattutto la visita ad Obersalzberg, dove è situato il bunker che un tempo fu di Hitler e sopra il quale ora sorge un museo naturalmente dedicato al nazionalsocialismo, e la visita (volontaria) al campo di concentramento di Dachau, un vero pugno nello stomaco per molti di noi che non si aspettavano di trovarsi di fronte ad una visione così sconvolgente e deprimente allo stesso tempo.
La conclusione del campo è stata- per la gioia di molti- una permanenza di quattro giorni sul Lago di Garda, a Cisano Bardolino. L’ospitalità qui forse è stata la migliore in assoluto, in quanto eravamo alloggiati in un albergo con spaziose stanze doppie e tutti i pasti, colazioni comprese, erano previsti al ristorante.
Probabilmente il giorno migliore passato in Italia è stato il penultimo, quando abbiamo percorso circa venticinque chilometri in bicicletta per visitare le meravigliose coste del Lago di Garda limitrofe al nostro alloggio a Cisano.
Purtroppo il nostro soggiorno qui è durato solamente quattro giorni, ed è un vero peccato perché ormai ci conoscevamo tutti molto bene e salutarci è stato veramente traumatico.
Mi sento in dovere di concludere la mia breve relazione con un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile lo scambio, in quanto praticamente niente è andato storto, e anche se fosse successo qualcosa di spiacevole non avrebbe minimamente cambiato il mio giudizio su quella che sino ad ora è stata l’esperienza più formativa ed allo stesso tempo divertente della mia vita.