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ITALIA: what else?

La mia esperienza con i Lions, quest'anno, ha avuto luogo in Germania.
Ho visitato tre differenti città della Germania: Magdeburgo, dove ho trascorso la settimana con la mia Host familiy, Lipsia e Jena per le due settimane successive, dove ha avuto luogo il Camp.
Con la mia famiglia non ho avuto nessun tipo di problema, hanno sempre cercato, con grande successo, di soddisfare i miei bisogni ma soprattutto sono sempre stati in grado  di non farmi sentire la nostalgia di casa e di farmi sentire parte stessa della famiglia. Le tradizioni, differentemente da quanto mi aspettassi per un Paese come la Germania, erano molto diverse, ed ogni giorno in famiglia era una nuova scoperta. Mi sentivo parte di una nuova realtà che mi si svelava giorno dopo giorno. Ciò che veramente ho trovato positivo nella famiglia, oltre al tempo trascorso in casa, è stato il fatto di conoscere già tre dei ragazzi che avrei conosciuto successivamente nel Camp. Li ho conosciuti il primo giorno, ad un barbeque organizzato dalle  nostre rispettive famiglie, quindi in un contesto sereno. Questo ha fatto in modo che l'arrivo in Camp fosse meno "traumatico" in quanto durante tutta la settimana precedente avevo svolto attività con questi tre ragazzi.

Per quanto riguarda il Camp, l'unico aspetto che ci ha provocato un po' di problemi è stato l'alloggio, in quanto sia a Lipsia sia a Jena, dormivamo in un ostello il quale naturalmente aveva altri clienti, che molto spesso si lamentavano per il caos e le voci di noi ragazzi. Credo sia molto difficile in una situazione in cui 25 persone dormono sullo stesso piano di un ostello non dare minimamente fastidio agli ospiti dell'ostello stesso. Nonostante questo piccolo dettaglio anche le due settimane in Camp hanno avuto moltissimi lati positivi. Innanzitutto ho apprezzato parecchio la suddivisione del  tempo dello scambio. Credo che una settimana in famiglia sia il tempo giusto, ma ancor più corretto sia il tempo dedicato al Camp. E' naturale che  generalmente in Camp sia necessaria una prima settimana per ambientarsi e conoscersi e quindi una decina di giorni non sono mai abbastanza perchè nel momento in cui inizi a prendere confidenza con gli altri ragazzi è già  ora di tornare a casa. In questo modo invece, tutti abbiamo avuto il tempo necessario per conoscere tutti, per parlare con gli altri ragazzi, per confrontarci.

Le sensazioni e le emozioni che ti lasciano esperienze del genere credo siano indescrivibili. Condividere la propria vita, per due settimane, con ragazzi che vengono da tutt'altra parte del mondo, che vengono da culture così diverse ma che non sono poi così diversi da te, è una cosa stupenda. Ricordo ancora le ore passate a parlare del proprio Paese, della propria Nazione, racconti di ragazzi che magari vivono nel bel mezzo di una guerra e cercano di spiegarti ciò che accade esattamente, meglio di quanto i giornali possano fare. Ogni giorno trascorso nel Camp era un continuo confronto di culture, di ideali, di sogni, e credo che ognuno di noi abbia imparato davvero tanto dagli altri e sicuramente tutti porteremo una piccola parte delle varie nazioni con noi, nel nostro Paese.