Per questo mio primo viaggio Lions sono partito la mattina di domenica 5 luglio da Venezia convinto di essere già in un gran aeroporto non sapendo quello che ancora mi aspettava dopo essere atterrato a Istanbul.
Ho volato assieme ad altri quattro simpatici ragazzi Italiani, uno dei quali sarebbe venuto al campo con me mentre gli altri tre si sarebbero fermati ad Istanbul.
Dopo circa due ore di volo, atterrato a Istanbul, ho cambiato totalmente idea sulle dimensioni dell’ aeroporto veneziano che sicuramente era almeno dieci volte più piccolo. Non vi nascondo le difficoltà che ho superato per raggiungere il mio gate.
Da Istanbul con un altro volo sono giunto ad Ankara, dove mi aspettava la mia famiglia.
Ho trascorso i primi dieci giorni ospite in questa famiglia stupenda composta dal padre la madre il figlio (Adil) ed una figlia che però non ho avuto l’opportunità di conoscere perché studiava in un università fuori città.
La casa era molto confortevole; mi ha stupito l’enorme dimensione del quartiere dove ci trovavamo che era composto da una serie di palazzi, una cinquantina, uguali e di almeno una ventina di piani ciascuno: immaginatevi quante persone ci vivevano!
Dopo due giorni sono arrivati in famiglia anche un ragazzo austriaco e uno svedese…durante la settimana abbiamo visitata tutta Ankara,: città stupenda ma forse, per me, un po’ troppo caotica, con i suoi 6 milioni di abitanti abituato come sono a vivere una cittadina da 10000abitanti.
Un giorno Adil ci ha portato a visitare un centro commerciale…anche questo era enorme come tutto il resto. Qui abbiamo deciso di andare al cinema; la cosa che mi ha sorpreso è quello che ci hanno detto ovvero che al cinema non ci va quasi nessuno perché per loro è troppo caro il biglietto…eppure costava solo quattro euro! In effetti all’interno della sala eravamo solo noi!
Spesso andavamo nella parte più centrale di Ankara e si andava nei “Playstation3 corner”, una sala con all’interno una decina di tv e altrettante playstation3…li passavamo ore giocando.
Più di una sera abbiamo frequentato il pub “narquilla” abbiamo provato a fumare il “narguilè”.Successivamente abbiamo partecipato al karaoke e il mio “host brother” ha vinto il premio in palio che consisteva in cinque “tequila bum bum”.
Finita la settimana, raggiunto il campus, ho trascorso undici giorni assieme ad una ventina di ragazzi provenienti da tutta Europa tutti molto simpatici e cordiali, con cui mi sono divertito tantissimo.
Lo staff era composto da quattro ragazzi. Adil, Deniz, Hamet e Kilic..sono stati anche loro simpaticissimi e molto “permissivi”, potevi fare praticamente tutto, ovviamente senza esagerare.
Uno dei primi giorni abbiamo fatto la POC (presentation of our country) ognuno ha presentato il suo stato e successivamente ogni gruppo di ragazzi della stessa nazionalità ha preparato una propria specialità culinaria, per esempio noi tre italiani abbiamo fatto una “carbonara” che tutti hanno apprezzato.
A metà della prima settimana ci siamo recati a Istanbul,il viaggio è stato lunghissimo, quasi sette ore; appena arrivati al campus ho rincontrato, ironia della sorte, i due ragazzi Anton e David che erano in famiglia con me.
Nei tre giorni ad Istanbul abbiamo visitato le moschee, sono veramente gigantesche e la più bella, come già saprete, è la “moschea blu” .Strabiliante è anche il palazzo di Ataturk. Però la cosa che più mi ha colpito è stato il “vecchio bazar” pieno di bancherelle che vendevano di tutto…li dentro ti potevi perdere, era enorme!
La vita notturna di Istanbul è scandita dal ritmo di dj e band che suonavo all interno discoteche e pub.
In bus abbiamo raggiunto la Capadocia che è località molto differente da Istanbul perché è un ambiente naturalistico con paesaggi stupendi, simile al gran canyon americano con rocce bianche anziché rosse.
Abbiamo visitato le vecchie città sotterranee, arrivavano fino a 10 metri sotto terra, era impossibile orientarsi li sotto, infatti ci hanno raccomandato di stare sempre vicini e di non allontanarsi dallo staff.
Alla fine della visite alle grotte lo staff ha voluto fare uno scherzo ad Adil: gli hanno detto che il ragazzo polacco si era perso nelle cave mentre invece questo si era nascosto nel bus.
Allora Adil è tornato dentro ai sotterrai e per circa un ora lo ha cercato dappertutto. Solo dopo ha capito che era nel bus.
Negli ultimi due giorni siamo stati in due piscine diverse. La più bella è stata quella del giovedì in quanto era tutta per noi! Vi abbiamo cenato e dopo c’è stata la cerimonia di addio, il momento peggiore del campus, troppo triste perché oramai eravamo molto legati tra noi e non potevamo neanche immaginare di non rivederci più.
Prima di partire pensavo che la Turchia fosse uno stato molto meno occidentalizzato rispetto all’ Italia, ma devo riconoscere di essermi sbagliato di grosso perché ad esempio, erano veramente poche le persone con il viso e il corpo coperto e le ragazze sono vestite come quelle europee.
Concludendo io spero vivamente di tornare in Turchia, vi consiglio di visitarla e sono convinto che vi divertirete almeno quanto me!!