La mia avventura inizia sabato 14 giugno, appena una settimana dopo la fine della scuola.
La chiamo avventura perché all’inizio questa esperienza mi spaventava un po’. Non sapevo se sarei resistita per tre settimane in un posto in cui conoscevo nessuno, e perlopiù non parlando una parola di tedesco.
Ma mi sbagliavo….eccome se mi sbagliavo!
La paura sì, era grande, ma cosa vuoi fare? saluti i tuoi cari, i parenti, gli amici, e sali su questo aereo...sapendo non verso cosa ti porta ma da cosa ti porta via....
Appena arrivata all'aereoporto di dusseldorf , inciampo già nei primi problemi con la lingua locale quando mi vengono richieste delle informazioni rigorosamente in tedesco. ‘’iniziamo bene’’ mi ricordo di aver pensato.
Ma appena esco dal ritiro bagagli vedo un cartellone di benvenuto con scritto il mio nome, e una ragazza e una signora tedesche dall'ottimo inglese che mi sorridono ....e con questa calorosa immagine inizia il mio soggiorno nella fam.tedesca: due ragazzi,con genitori,i due nonni e il cane! ultimo arrivato nella casa ma ai loro occhi un membro della famiglia a tutti gli effetti.
La prima settimana con loro procede benissimo. La seconda settimana del mio soggiorno ci raggiunge un ragazzo islandese della mia età, che mi avrebbe accompagnato poi al campo in Essen...
La famiglia Stuetzel mi ha fatto visitare la zona evitando di portarmi nelle località in cui sarei andata poi con il camp team. ciò fu possibile poichè essi chiesero loro, prima del mio arrivo, il programma che avrebbero seguito (per evitare di farmi visitare per due volte lo stesso luogo).
Con la famiglia ho trascorso 12 indimenticabili giorni. Non sapevo che i giorni che mi aspettavano da vivere al campo sarebbero stati ancora più magici.
23 ragazzi, dai 16 ai 18 anni, provenienti da 12 nazioni diverse, si incontrarono il 6 luglio 2008. questo incontro avvenne in una casetta piccolina, ma non per questo non accogliente, intrappolata in mezzo al verde( a Essen). Qui in 10 giorni questi ragazzi impararono a conoscersi e a rispettare le tradizioni altrui in una vacanza che rimarrà per sempre nei nostri cuori. Fecero da sfondo a queste nuove amicizie che nascevano e crescevano ogni giorno moltissime attività molto diverse tra loro. Visite a musei, partite a beach volley, spettacoli teatrali in rollerblade e go kart sono solo alcune di queste.
Quando lasciai il campo per tornare in Italia sapevo che molto c’era dietro a una scritta sulla maglietta che il camp team ci aveva lasciato la penultima sera. quella frase mi fece commuovere. ‘’lions youth exchange. Strangers are coming, friends are leaving.’’
L'ultima cosa che posso dire è che mando i ringraziamenti più sinceri all'organizzazione Lions e a tutte le persone che mi hanno permesso di passare questi incredibili giorni.
Forse i migliori.