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ITALIA: what else?

Negli ultimi anni ho viaggiato in lungo e in largo per il mondo.
Ho esplorato posti meravigliosi, incantevoli, mozzafiato.
Ogni paese che ho avuto l’opportunità di visitare grazie agli Scambi Giovanili mi hanno arricchito mentalmente, culturalmente e ho imparato a conoscere stili di vita diversi, sempre più diversi, imparando a rapportarmi ogni volta con gente che mi ha dato lezioni di vita.
Ogni anno ho avuto una meravigliosa opportunità, quella di conoscere gente che mi ha regalato emozioni indimenticabili e che mi ha fatto vivere la propria vita quotidiana, rendendomi partecipe delle loro gioie nella vita reale e anche delle delusioni.
Sono già stato in Texas, Finlandia, Giappone, Turchia, Malesia, ho partecipato anche a campi in Italia.

Mi sono sempre divertito in questi paesi; ho sempre cercato di esplorare la vita comune della gente, provando ad entrare nella mentalità delle persone per capire come si vive fuori dalla mia piccola realtà.
Sono sempre rimasto affascinato da quello che mi circondava, invidioso a volte delle vite meravigliose delle persone che incontravo e del loro saper affrontare la vita in maniera diversa dalla mia.Ho partecipato a campi con altri ragazzi della mia età che mi hanno reso parte del loro mondo, delle loro idee, dei loro punti di vista e rendendo loro partecipi della mia vita.
Quest’anno ho avuto l’occasione di partecipare in Germania ad un campo unico nel suo genere. Un campo creato dai Lions con la collaborazione della THW. Il THW è un ente di protezione civile a cui ogni cittadino tedesco è libero di prendere parte, di imparare e di mettere in pratica quello che si apprende; si impara a salvare il prossimo e a rendersi utili nell’aiutare chi è in difficoltà.
Sono stato catturato dalle fotografie viste su internet che si riferivano all’ultimo campo svoltosi con il THW. Forse le mie aspettative sul campo erano diverse; imparare un’infinità di nozioni sulla sicurezza e come reagire e come comportarsi in caso di terremoti, cercando di mettere in pratica queste nozioni in futuro nella realtà. Eravamo un gruppo di 20 ragazzi, di 9 nazioni differenti e già dal primo giorno ci parlavamo e ci relazionavamo come se ci fossimo conosciuti da mesi. Ogni giorno c’erano attività mattutine e pomeridiane, si imparava a fare nodi, a legare tra loro pali ed assi di legno, a fare piccole costruzioni.
Ci si divideva in squadre, ognuna con un proprio insegnante e si imparava pian piano a fare cose sempre più complicate. 

Abbiamo costruito un ponte, imparato a operare con martelli pneumatici e trapani, tecniche di salvataggio avanzate e studiate nei minimi particolari per garantire la sicurezza di coloro che devono essere salvati. Si impara agendo in prima persona. Fatica, sudore, sporco era quello che ci ha caratterizzati per le 2 settimane di campo; era meraviglioso lavorare con gli altri, si lasciava da parte la fatica, ci si dimenticava del sudore e dello sporco, a sera ognuno si vantava della propria bravura. Vedi il tuo stesso lavoro andare avanti, crescere e diventare qualcosa di differente, qualcosa che possa essere utile per salvare un’altra vita.
A fine giornata la fatica che si sentiva era nulla in confronto alla soddisfazione che si provava e che si poteva vedere negli occhi degli altri.Questo era il campo THW di Hoya. Questo era lo scopo del campo.
Sentirsi un gruppo e lavorare insieme per costruire un qualcosa di utile.

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