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ITALIA: what else?

Quest’estate la mia esperienza degli scambi giovanili Lions è avvenuta in Germania e ho partecipato a un campo organizzato dalla protezione civile tedesca (il THW).
Le attività principali riguardavano il soccorso in caso di terremoto.
Rispetto ad altri campi questo si prospettava essere molto interessante perché era prevalentemente dedicato al lavoro, e la possibilità di fare qualcosa di diverso rispetto al consueto esodo vacanziero generale verso località di mare o montagna mi ha incuriosito.
La prima settimana sono stata in ospite da una famiglia che abita a Jever, una piccola ma graziosa cittadina vicina al mare del Nord, e insieme a me c’era anche una ragazza rumena che poi ha partecipato al campo.
I miei genitori tedeschi erano molto cordiali e simpatici, e durante la settimana i Lions del posto mi hanno portato in giro con gli altri ragazzi ospiti a Jever a visitare località vicine, Oldenburg, Wilhemshaven, solo per citarne alcune, e siamo anche andati a vedere la marina e l’aviazione.


Quando siamo andati a Hoya per il campo il nostro ritmo quotidiano è decisamente cambiato! Le due settimane successive sono state decisamente stancanti, anche perché ci dovevamo alzare molto presto per cominciare a lavorare alle 8, inoltre la prima settimana ci siamo ammalati quasi tutti (il tempo tedesco non si è mai mostrato favorevole, il che ci ha regalato un bel raffreddore con mal di gola!); comunque è stata un’esperienza davvero unica, soprattutto per le attività svolte (costruzione di un ponte, lavori manuali col legno e con l’acciaio, soccorso nei boschi e nei bunker) e penso che questo campo mi abbia arricchito di più di quanto avrebbe potuto un normale campo ludico, in quanto la attività previste erano tutte volte al soccorso in caso di terremoto e catastrofi che succedono nel mondo, e alla fine tutto si è dimostrato molto gratificante.
Nei primi giorni mi sentivo un po’ disorientata, anche perché non avevo mai svolto lavori manuali e mi sembrava di non riuscire in niente,  poi la buona volontà ha prevalso e ho cercato di dare il meglio possibile. 
Ovviamente non abbiamo lavorato tutti i giorni, ad esempio nel weekend che separava le due settimane siamo andati a Brema, città che avevo già visitato e nella quale ho avuto piacere a tornare, e a Wolfsburg a vedere lo stabilimento della Volkswagen, così almeno ci siamo potuti rilassare e non pensare al lavoro.
Devo dire però che il motivo per cui ripenso spesso e con nostalgia al mio soggiorno in Germania è stata la compagnia con cui mi sono ritrovata; infatti al campo eravamo una ventina, per cui è stato anche facile conoscerci meglio a vicenda rispetto a un gruppo di trenta persone.
Dall’Italia provenivamo io e altri due ragazzi, uno dei quali mi ha preceduto nello spedire il resoconto del viaggio (ciao Giovanni!), e ovviamente c’erano gli istruttori tedeschi; in particolare con la mia compagna di stanza rumena ho stretto una bella amicizia. Uno dei momenti più belli è stato quando siamo andati a una fiera chiamata Wedding Market, la quale era un’altra versione dell’Oktoberfest, e lì abbiamo ballato sui tavoli e trincato alla grande; ogni tanto se ne rivedo i filmini mi sembra di essere ancora là! 

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