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ITALIA: what else?

Prima di un grande viaggio, anzi, poche ore prima, chiunque, anche il più sicuro o intrepido dei viaggiatori, avrà realizzato che per un determinato tempo non sarà più a casa con le proprie abitudini e comodità, non si alzerà la mattina nel proprio letto e nemmeno si addormenterà guardando il soffitto sopra la testa che da tanto tempo gli fa compagnia.
Si accorgerà anche di essere non più lo spettatore di un bel racconto di qualche amico su posti fantastici, al contempo misteriosi ed avvolti da un non so che di magico, di speciale, lontano da ciò che ci possiamo immaginare, ma l’interprete, il protagonista, l’eroe, l’attore.
Immaginate di essere su un palco.

Gli spettatori non vi hanno mai visto e allo stesso tempo voi non avete mai visto loro e l’unica cosa che sperate è che il vostro spettacolo, recitato dalla persona che realmente siete o volete essere, vada bene, che piaccia e che lasci il pubblico affamato di un'altra performance ma anche già “pieno”, soddisfatto di quello che siete riusciti a regalargli.
Quando entrerete sul palco sarete rapiti istantaneamente da tutto quello che vedrete: luci, spettatori e quella atmosfera che soltanto un protagonista può vivere.
Il pubblico vi accoglierà con un grande applauso, con un calore che non avreste mai immaginato o di cui avevate soltanto sentito parlare e li capirete che è ora che dovete iniziare a fare sul serio, a tirare fuori i numeri e a mettervi in gioco.
La riuscita non è assicurata e male che vada dopo lo spettacolo non rivedrete mai più nessuno dei vostri spettatori ma se va bene sappiate che riceverete più di quanto abbiate mai immaginato.
Il mio spettacolo.. beh, il mio spettacolo ha avuto una trama molto bella, una platea stupenda, belle improvvisazioni ma anche qualche battuta scordata.
Uno spettacolo magari non perfetto ma unico, che sarà difficile ripetere. Gli spettatori aspettano un bis e non si sa mai che in futuro possa riprovarci.. chi lo sa!
Al prossimo attore che salirà sul palco del Giappone dico solo un ultima cosa: il palco ha tutto quello che di più bello ci si può aspettare; è ampio, pieno di luci colorate e con una scenografia da pelle d’oca ma ricordati sempre che ha anche un bordo, oltre che fisico, anche mentale ed astratto.
Anche se questo bordo ti fa paura avvicinati, rischia, ma sii sempre te stesso ricordandoti dei tuoi limiti e del tuo equilibrio, perché se malauguratamente dovessi cadere, realizzerai in ritardo che sotto c’è la platea e con essa una reazione che nessuno può prevedere.
Non c’è bisogno che ti racconti com’è il Giappone. Quello che io ho vissuto è mio, non di possesso ma di affetto e ciò che Tu vivrai sarà unico e soltanto tuo.
Sappi cogliere tutto ciò che ti viene offerto, dal cibo alle tradizioni, ricordandoti sempre chi sei, che cuore hai e che, chiunque, se sarai onesto, gentile ed aperto, ti saprà dare tantissimo!
Un ultimo consiglio: cercate di vivere, anche se per un solo giorno, quella che reputo una delle città più emozionanti ed affascinanti che abbia mai visto ossia Tokyo; non ve ne pentirete.

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