Il Giappone mi ha sempre affascinato: la sua storia, il carattere deciso del suo popolo che si trova dipinto in numerosi romanzi, il tutto combinato con una tendenza al moderno che non ha eguali in nessun altro paese.
E dove sarei potuta andare, se non proprio qui?
La cosa che mi ha colpita molto, appena arrivata al Kansai International Airport di Osaka, è stata la calorosa accoglienza: mi aspettavano una decina di persone, tra cui il Presidente dei Lions del distretto di Inami, altri due rappresentanti Lions e quasi tutta la mia famiglia ospitante, con tanto di cartelloni e fotografie.
Io ho avuto la fortuna di non cambiare mai famiglia durante il soggiorno, e questo è stato un grande vantaggio perchè mi ha permesso di legare molto con i 3 miei “Japanese sisters and brother”: Yuka di 26 anni, Ayaka di 24 e Takaaki di 17.
La casa in cui abitavo, in Inami-Cyo (prefettura di Hyogo), corrispondeva a quanto avevo sempre sognato: il profumo del tatami che pervade l'atmosfera, l' altarino buddhista con fotografie degli antenati, le porte scorrevoli, i piedi nudi e le risaie, che in agosto sono verdi e lussureggianti, che si estandevano come un tappeto davanti alla finestra della mia camera.
Fin da subito sono stata trattata come una figlia: la mia famiglia mi è venuta incontro in ogni mia richiesta, proponendomi allo stesso tempo attività che mi permettessero di capire più a fondo lo spirito di questo paese.
Ho presenziato alla cerimonia del te, ho visitato templi e castelli a Osaka, Kobe, Kyoto, Himeji (il set del film “L'ultimo Samurai”), Kochi (Shikoku), ho ballato danze tradizionali indossando lo Yukata (il Kimono estivo,che peraltro mi hanno regalato), ho imparato a pescare, mi sono vestita da Samurai, ho partecipato a lezioni di Judo e Karate e ho anche lavorato nel famoso ristorante che dirigeva la mia famiglia.
Sono entrata in contatto con la gente, che mi fermava per strada chiedendomi quanto ero alta (1metro e 80!), da dove venivo, com'era il mio paese, per poi terminare la conversazione con un regalo, offrendomi qualsiasi cosa, nel peggiore dei casi delle caramelle. Ho conosciuto la determinazione,la dignità e la decisione di questo popolo nel raggiungere gli obiettivi preposti, basti pensare all'abitudine che molti uomini hanno di rasarsi i capelli a zero prima di intraprendere un progetto, per ricordarsi ogni giorno qual è l' obiettivo da raggiungere.
Il tutto è condito da sorrisi, gentilezza, un'ospitalità che quasi mette a disagio perchè non sai mai come ricambiare tutte queste premure.
Consiglio vivamente questa meta, molto lontana e anche molto diversa: quando tornerete non sarete gli stessi della partenza, sarete qualcosa di nuovo, di diverso, perchè porterete con voi pezzi di questa cultura che vi faranno crescere e migliorare come persone. Esplorate questa terra, innamoratevi del suo popolo e imparate da esso, non potete rimanerne delusi.
Ringrazio il Lions Club per avermi dato questa immensa opportunità, credetemi, non è stata sprecata.
Arigato Gozaimasda!