La mia esperienza in Giappone, per motivi personali, è durata solo tre settimane, nello specifico dal 27 di luglio al 14 di agosto.
Nonostante questo imprevisto, il soggiorno non è stato meno impegnativo, anzi le attività sono state concentrate nel tempo rimasto a disposizione.
Le attività svolte sono state tutte molto interessanti. Si è passato da visite culturali e artistiche, nei musei e templi più importanti della zona intorno a Osaka e Tokyo, a giornate di puro divertimento agli UNIVERSAL STUDIOS OF JAPAN o ai parchi divertimento di DISNEYLAND RESORT TOKYO.
Le famiglie e i Clubs, che mi hanno ospitato, hanno provveduto ad ogni cosa, mostrando la loro passione per gli scambi giovanili internazionali.
Sono felice di affermare che mai in nessun luogo, dove mi sono recata in questi anni, è stata apprezzata con tale entusiasmo la mia cultura e le mie origini, spesso fonte di discussione.
Per quanto riguarda l’ospitalità quotidiana, entrambe le famiglie si sono impegnate in ogni modo per mettermi a mio agio cercando di dialogare, con l’utilizzo di vocabolari, proponendomi giornate con studenti universitari con buone competenze in inglese e dotandomi gentilmente di un computer, con connessione internet.
La prima famiglia aveva una graziosa abitazione, in stile quasi prettamente occidentale, nei pressi del castello di Himeji.
Non posso certo affermare di aver passato una settimana semplice, soprattutto per motivi relazionali. La prima famiglia aveva, infatti parecchi problemi sia linguistici che caratteriali, dovuti soprattutto a una profonda timidezza, che mi hanno limitato nello sviluppare ogni sorta di legame e di fiducia nella famiglia.La maggior parte delle volte in cui facevamo delle particolari attività mi ritrovavo sola con il padre o con alcuni suoi amici di sesso maschile, che non riuscivano a comprendere l’inglese e che mi facevano sentire molto a disagio. Credo o meglio spero che approfittassero della situazione di famiglia ospitante per passare le serate a bere e far festa. Sono state diverse le sere in cui è stato chiamato un servizio taxi per poter far ritorno a casa.
Vorrei chiarire che non sono una persona dal carattere difficile e che fatica ad adattarsi ad altri stili di vita, ambienti o caratteri diversi dal mio, ma in questo caso ho passato l’intera settimana sperando che la seconda famiglia avesse una disponibilità diversa nei miei confronti.Nonostante la difficoltà relazionale con la prima famiglia, non posso che lodare la loro preoccupazione ed il loro entusiasmo nel propormi delle esperienze indimenticabili.
Per quanto riguarda la seconda famiglia non ci sono stati problemi e la disponibilità è stata pari, se non superiore a quella della prima famiglia ospitante.Concludendo vorrei ringraziare tutti i responsabili Lions per gli scambi giovanili, che permettono ogni anno di intraprendere nuove esperienze non solo interessanti ma anche indimenticabili.Ritengo inutile elencare le varie attività svolte o proporvi un testo sottoforma di diario, poiché ogni diversa esperienza e ogni diversa famiglia tende a proporre differenti attività ogni volta che ospita un nuovo ragazzo.
Credo di avervi fornito le informazioni necessarie per i prossimi scambi in Giappone. In caso contrario sono disponibile a fornirvi ulteriori e più dettagliate indicazioni.