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ITALIA: what else?

Sono Riccardo Alberto CARAPELLESE, e ho avuto la fortuna di vivere l’esperienza degli scambi culturali in GIAPPONE o meglio OKINAWA E MYAKO.
E’ stata un’ esperienza diversa dalle altre perché non ho solo conosciuto un nuovo paese, tra l’altro fantastico, ma soprattutto un modo diverso di ospitare e un nuovo modo di approcciarsi con la gente.
Ho trascorso 2 settimane ad OKINAWA, dove ho vissuto in una clinica ginecologica perché il mio hostfather è un ginecologo, proprietario della clinica e sua moglie la manager della stessa. La cosa non mi è pesata, anche perché ero l’unico ragazzo.


Tutte Le giornate incominciavano con la colazione nell’ufficio della mia hostmather,e si concludevano con la cena nei migliori ristoranti dell’isola. Ogni giorno ero affidato a diverse famiglie, o almeno a un responsabile del club il quale aveva il compito di farmi conoscere l’isola.
Ho visitato, cosi la capitale NAHA con i suoi monumenti che ricordavano molto l’architettura cinese, perchè l’isola a differenza della mainisland ha risentito molto dell’influenza della Cina, sono stato in una casa di riposo, in un giardino botanico, nel villaggio  dei centenari, all’acquario,  ho visitato anche il famoso albergo fove si è tenuto il Ge tanti altri monumenti.
Tornavo a casa dopo aver finito le escursioni nel pomeriggio , durante il mio tempo libero non mi annoiavo perche la spiaggia era lontana circa 30 minuti a piedi dalla clinica. La seconda parte dell’esperienza si è spesa a MYAKO, in una classica casa giapponese, il mio hostfather è un produttore di sakè, la mia hostmother una semplice casalinga. Questa volta è stato più semplice comunicare perché a farmi compagnia c’era la loro figlia che viveva in California.
Anche qui il tempo è trascorso velocemente, ho avuto la possibilità di fare diving, visto che c’è un mare stupendo con la seconda barriera corallina al mondo, un pomeriggio sono stato su un trimarano , e una volta ho avuto la possibilità di andare con l’omino a distribuire sake nei supermarket. La ciliegina sulla torta è stato quello di andare con la barca a vela sull’ isola sperduta sei ore lontana da MYAKO(MINNA), in cui vivono solo due persone.
A una settimana a dal mio ritorno in Italia, posso dire di aver trascorso tre settimane fantastiche, di aver vissuto un esperienza unica, anche rispetto alle stesse esperienze che ho vissuto in USA, FINLANDIA, NORVEGIA, con I Lions.
Quello che mi rimane di questa esperienza non è solo la cultura giapponese, il dormire per terra, il mangiare con le bacchette o l’estremo rispetto che hanno per il prossimo ma è soprattutto il calore, il contatto della gente che ha dato il massimo per rendere il mio soggiorno piacevole e dalla quale mi sono sentito voluto bene.

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