Durante la mia vacanza in Giappone, in cui sono stata ospite di tre differenti famiglie, ho avuto la possibilità di entrare in contatto con la cultura Giapponese e le sue tradizioni.
Ho infatti soffiato il vetro, confezionato dolcetti, lavorato la creta e grazie al Lions Club di Kyoto, dipinto su tela con i colori tradizionali che si usano sui kymono.
Il Lions Club di Nara mi ha invece coinvolta nella cerimonia del tè; per me è stato un grandissimo onore potervi prendere parte.
Al mio arrivo una delle prime cose da cui sono stata colpita è stata la modernità con cui si sono sviluppate le città e come al contrario i paesini sembrino essere immersi nel verde della lussureggiante flora locale.
I monasteri e i templi, un piccolo antro all'interno di città a volte enormi, sembrano fondersi con la natura dando una sensazione di pace e tranquillità.
Nessuno mi ha portata a visitare musei con stanze piene di quadri, qui l'arte è mescolata alla vita quotidiana, perciò mi è stato mostrato il dragone dipinto sul soffitto del tempio di Shundoin, la tessitura degli abiti, la ricchezza del tempio Kinkakuji, interamente ricoperto d'oro circondato dalle sue verdi mura fatte di laghetti e alberi, e la maestosa grandezza delle statue raffigurate nel tempio Todai che mi hanno lasciata esterrefatta. L'unico museo che io e gli altri ragazzi del LYE ospiti del club di Kyoto abbiamo visitato è stato il museo sulla bomba nucleare di Hiroshima; un'esperienza che non dimenticherò mai. Non avendo vissuto il dramma di un'esplosione nucleare in occidente non si ha veramente coscienza di quanto misantropica e micidiale essa sia, nè vi sono testimonianze della devastazione che essa causò sugli uomini, in particolar modo su coloro che in un primo momento erano riusciti a sopravvivere. Devo ammettere che non ero preparata ad un simile spettacolo che mi ha sopraffatta con il suo orrore lasciandomi costernata. Nei giorni seguenti ho avuto la possibilità di visitare Tokyo, un'immensa e brulicante distesa di palazzi che ammirati dall'alto della Tokyo tower sembrano piccoli gioielli composti l'uno accanto all'altro intervallati talvolta da verdi parchi.
La diversità della flora è pari a quella della fauna: al Seaworld ho infatti visto specie di pesci oceanici a me sconosciute che mi hanno divertita moltissimo. Durante tutto il viaggio amica inseparabile è stata per me la macchina fotografica con cui ho ritratto tutto ciò che ho visto, nel bene e nel male, per riportarlo poi nella mia nazione, sperando di riuscire ad essere ambasciatrice di questa parte di mondo che ho visitato. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno reso possibile il mio viaggio e in particolar modo i Lions Club di Sonobe, Kyoto, Nara, i loro coordinatori e i coordinatori italiani e le famiglie che mi hanno ospitata.