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ITALIA: what else?

E' mio desiderio condividere un "assaggio" della mia avventura in Giappone con chi mi ha permesso di vivere questa eccezionale esperienza.Ammetto che, fin dall'inizio, sapevo che sarebbe stata un'avventura: mi ero "armata" di guide e informazioni sul Paese che avrei raggiunto ed ero a conoscenza dei particolari usi e costumi giapponesi.
Tuttavia nulla, a mio parere, può veramente prepararti a un viaggio come questo; la vera avventura è imparare a conoscere un paese che davvero sembra essere totalmente differente dal nostro,  è vivere per un mese con un popolo che, avendo radici profondamente diverse da quello occidentale, spesso sembra "alieno".

Sono stata trattata come una sorta di "vip", questo perché ancora si conserva una certa reverenza nei confronti di ogni ospite. Tuttavia ho apprezzato molto il fatto che oltre ad essere stata l'ospite di riguardo, io sia stata anche un'amica, una di loro: mangiare come le mie host family, sempre seduti in ginocchio; provare nuovi cibi usando gli hashi(i bastoncini di legno); dormire in una sorta di letto in terra (comodissimo!) ... tutto questo mi ha fatto sentire a mio agio, parte delle famiglie. Spesso, infatti, si riferivano a me come a "una figlia in più".Tutte le persone che ho incontrato sono sempre state disponibili e gentili e aver vissuto qualche tempo con loro mi fa, ancora ora, sentire più ricca: ho avuto l'opportunità di conoscere un popolo che sa mantenere intatte le antiche tradizioni, sebbene sia tecnologicamente avanzato; un popolo con valori che noi abbiamo perso; un popolo che, a volte, ho trovato buffo o strano perché alcuni costumi sono veramente opposti ai nostri; un popolo che pur essendo apparentemente freddo e razionale, sa essere caldo e ospitale; un paese sicuro e pulito che, nel suo essere tanto estraneo a noi occidentali, ti fa sentire stranamente a casa.Infine devo ammettere che le difficoltà che ho trovato non sono state poche: pochissimi sanno parlare l'inglese e mi è toccato imparare un po' di giapponese per riuscire ad esprimermi; alcune usanze giapponesi sono difficili da capire e anche da mettere in pratica (i bagni pubblici, il modo di mangiare, gli inchini...), ma nonostante tutto anche queste sono state esperienze che, forse, ricorderò ancor meglio di quelle più belle.Posso, quindi, dire ancora una volta, che è stata un'esperienza davvero particolare: a volte eccezionale, a volte difficile, ma meravigliosa sotto  tutti gli aspetti.Infine aggiungo che, avendo partecipato per la prima volta anche ad un campo estivo Lions, ho avuto la possibilità di conoscere anche ragazzi di  altri Paesi.Questo ci ha permesso di conoscere insieme i costumi giapponesi e, contemporaneamente, confrontarci con le altre culture (europee e non).Trovarsi, infatti, nella comune di condizione di "stranieri e visitatori" ci ha permesso in brevissimo tempo di creare legami ed amicizie che continuano ora e, spero, proseguiranno nel tempo.Avere l'occasione di conoscere il Giappone, viverlo e vederlo anche attraverso gli occhi di ragazzi Ungheresi, Messicani, Austriaci, Norvegesi è una cosa unica e davvero eccezionale!!Tutto questo non vuole essere un mero elogio, ma un sentito ringraziamento a chi non solo sostiene, ma promuove e organizza questo splendido progetto.Grazie.

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