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ITALIA: what else?

Lo scorso 14 Agosto, tra pianti, abbracci, saluti, ringraziamenti e promesse, che dimostrano l’affetto coltivato, si  è concluso il mio mese come ospite in Giappone, e questo è stato il più bel mese trascorso all’estero in vita mia. Non era il primo viaggio che facevo con gli scambi giovanili, ma mai mi sono divertita ed entusiasmata tanto!
A qualcuno può sembrare difficile vivere così a stretto contatto con una cultura tanto diversa anche se poi non così distante dalla nostra... non lo è. E' una sensazione magnifica quella che provi ogni giorno svegliandoti sapendo che oggi potrai scoprire qualche cosa di nuovo sulle usanze, su i costumi e sulle tradizioni del posto in cui sei...Io sono stata molto fortunata, perchè ho avuto la fortuna di essere ospitata da tre diverse famiglie che mi hanno aiutato a conoscere meglio il loro modo di vivere, le loro usanze e tradizioni..
Parlando delle mie host family… La prima famiglia che mi ha ospitato, formata da Hiroko, Haruki, Mai e Rei, mi ha fornito le occasioni per approfondire meglio la storia della loro città, i luoghi principali e più belli.

La famiglia Sano, la seconda che mi ha ospitato, possedeva una pasticceria, e con loro  ho vissuto un’esperienza di “lavoro”, questa famiglia non poteva chiudere la pasticceria, quindi li aiutavo in casa per quanto potevo nel loro lavoro. Anche questo mi è servito e piaciuto, senza contare che però mi hanno organizzato un week-end ricco di emozioni, infatti ho partecipato ad un festival che mi ha regalato molte e diverse emozioni.
La terza famiglia, la mia preferita, è quella con cui mi sono legata di più, per me è come una seconda famiglia e posso sinceramente dire che a loro voglio molto bene. Kyoko è la mia terza  host mother, e con lei, visto che era molto giovane, mi sono potuta confrontare su diversi temi: la cosa mi ha arricchito molto non solo per le informazioni che ho ricevuto, ma soprattutto perché mi sono ampiamente resa conto che le differenze possono essere un punto di contatto e di dialogo.
Sempre assieme a questa terza famiglia ho avuto l’occasione di visitare Tokyo e Kyoto, due giornate davvero indimenticabili. Non posso assolutamente trascurare di nominare i figli di Kyoko,  Daiki il dolcissimo e vivace bambino, Risa una straordinaria bambina sempre tranquilla e gentile con tutti. Alle spalle di questa famiglia c’è il nonno Tsutomu, un simpatico signore, presidente del Lions Fujinomiya Fuyo, che ha cercato in tutte le maniere di mettermi sempre a mio agio, e Rie, la dolcissima nonna che ha sempre avuto tanta premura nei miei riguardi.
A coronare queste esperienze nelle famiglie ci sono stati i dieci giorni di campo, al quale abbiamo partecipato in 52 da  25 diversi paesi, e che mi ha permesso di conoscere e fare amicizia    con diversi ragazzi, con i quali mi sto tenendo in contatto, ed è qui che ho sperimentato lo spirito lionistico di accoglienza e fraternità, ma anche dove si capisce il vero senso di questo programma.

Il campo non è stato bello solamente per le interessanti e molteplici attività che abbiamo svolto, ma soprattutto per quei momenti di confronto che ci sono stati.  Nel luogo in cui noi eravamo ospitati, vi erano anche studenti giapponesi, in ritiro, con loro spesso abbiamo avuto la fortuna di confrontarci, soprattutto per  quello che riguarda la vita giovanile e in cosa differisce dalla vita dei giovani europei. In queste occasioni mi sono resa conto di quanto i giapponesi siano delle persone tranquille, pacifiche e timide molto diversi da noi italiani, che ci siamo fatti distinguere per la nostra solarità e vivacità.
Nei miei ricordi come momento preferito del campo ci sarà sicuramente la serata passata a ballare e a cantare attorno al fuoco come ci conoscessimo da sempre. Non posso dire di aver conosciuto veramente tutti i ragazzi del campo ma quelli che ho conosciuto li ho apprezzati molto.
Quello che mi preme è ringraziare tutti coloro che permettono a noi giovani di vivere queste esperienze che ti fanno crescere e cambiare e che lasciano un forte segno. 
Non ci sono parole che siano veramente efficaci per descrivere le sensazioni, le emozioni che queste esperienze lasciano, si possono solo provare e accogliere tutto a piene mani perché solo così riesci a viverle veramente!

Grazie