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ITALIA: what else?

Una destinazione inusuale,atipica,per molti un ripiego. Per altri una sfida,un'avventura,un "must do" ovvero uno di quei viaggi che si inseriscono nella lista delle cose da fare prima di passar a miglior vita. 
Sovente,tuttavia,gli elementi di questa lista rimangono per molti solamente idee, cose che permangono nella sfera intenzionale va per un motivo o per un altro. Zeus (o forse sarebbe più appropriato Ganesh) ha voluto risparmiarmi il rimpianto di non aver mai visitato un paese cosí,un paese come l'India.
Fascino. È la prima sensazione che mi affiora in mente pensando a questo paese,credo che sia cosa alquanto comune,chi non sarebbe affascinato da un paese cosí? Ma la fascinazione è un processo che solitamente si interrompe quando si esperienza l'oggetto in questione,quando si vive quei luoghi,posti,mirabilie che fino a poco prima ci si era solo figurati in mente. In India non è cosí,almeno non lo è stato per me che di quei luoghi e di quelle persone continueró a portarne un ricordo indelebile nel cuore a lungo. 

Partii il 7 luglio tra l'invidia di alcuni amici e il dissenso di molti altri che continuavano a ripetermi di esser matto.
Giunsi dunque a Mumbai dopo due aerei e qualche ora di volo. Un casino! Credevo che il traffico di Napoli fosse il più terribile al mondo,credetemi,Mumbai è molto peggio. 
I miei primi 3 giorni nella città più popolata dell'India trascorsero veloci contraddistinti da un esplosione di entusiasmo e curiosità: ero in India! 
Era già tempo di far le valige di nuovo stavolta in compagnia di altri due giovani partecipanti al programma (un belga e un italiano) salimmo sul treno che in solo 8 ore ci avrebbe portato a Solapur,una cittadina all'estremo sud dello stato del Maharashtra. Ed è qui che ebbi l'opportunità di toccare ed esperenziare il vero modus vivendi indiano. Solapur è una cittadina che preferirei definire un grande villaggio. Ascrivibile,a mio avviso,a quelle casistiche dove la consistente e veloce crescita economica non ha (ancora) infierito sulla genuinità dei rapporti tra le persone,le quali modalità rimandano molto a bucolici scenari rurali: tanta solidarietà,tutti conoscono tutti,molto campanilismo. 
Fu una settimana piuttosto intensa: imbucati ad un matrimonio indiano (di quelli veri che durano 4 giorni perlomeno) visitammo Bijaipur,due fabbriche nel distretto industriale e ,immancabilmente,qualche tempio . 
Ahimè non si può dire altrettanto circa il cibo, questa era una famiglia vegana ergo dieta a base di vegetali,frutta e tanto amore...
C'è da dire che il desiderio di addentare un pezzo di carne rossa grondante sangue fu qualcosa che ci accompagnò per l'intero viaggio. L'India è un paese prevalentemente vegetariano,le tradizioni culinarie del paese affondano le loro radici in un contesto fondamentalmente povero,fatto di un range di ingredienti reperibili con pochi spiccioli. A questo elemento socio-economico é da aggiungere la componente religiosa: il macello del manzo è vietato per legge nella maggior parte degli stati della repubblica mentre la carne di suino non è comune per niente a causa della forte presenza di appartenenti alla comunità islamica.

Il tour che ci aspettò dopo la host family fu concitato ed interessantissimo. Partimmo per alibaug,ubicato a qualche km al sud da Mumbai,dove incontrammo gli altri YE. Da qui ci dividemmo in due gruppi,uno di questi procedette in direzione nord-est mentre l'altro,il nostro,era diretto all'estremo nord dell'India.
Le 31 ore di treno impiegate per percorrere i 1500 e passa km mi ricordarono quanto fossi stato fortunato a nascere in un paese servito da linee ad alta velocità e per un po' mi son sentito fiero elogiando la qualitá della rete infrastrutturale italiana.
Tappa ad Amritsar,stato del Punjab. Qui sorge una delle meraviglie più belle dell'India: il tempio d'oro. È il luogo sacro per eccellenza dei Sikh,meta di numerosi pellegrinaggi e di turisti. Meraviglioso...forse anche più del Taj Mahal,annoverata tra le sette meraviglie del mondo moderno. Quest'ultimo infatti,sorge presso la città di Agra ad una manciata di ore da Nuova Delhi e di tratta di un mausoleo costruito dall'imperatore Shah per la sua moglie prediletta,per questa ragione anche considerato simbolo d'amore. Mastodontico ed infinito,ci si perde a fissarlo con la bocca aperta e la testa rivolta verso l'alto.

E la conclusione del viaggio si avvicinò a gran passo,i giorni passarono celermente tra mercati,templi,posti meravigliosi e traffico assordante. Per non parlare delle persone conosciute durante questa straordinaria avventura. Straordinarie anche loro,con un idea di famiglia percepita come tra i primi valori e una cultura dell'accoglienza eccellente: un popolo che sta emergendo ora e che grazie all'incredibile boom economico e alla diffusa conoscenza della lingua inglese (grazie alla passata presenza britannica) riuscirà ad affermarsi ben presto come una grande superpotenza mondiale. Per la serie "ricchi....ma non solo di tasche"!!