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ITALIA: what else?

Quest’anno con gli scambi giovanili ho avuto l’opportunità di andare in India. Tutto è cominciato un po’ per caso, perché mi era stato detto che non sarei riuscita a partire in quanto non c’erano abbastanza posti disponibili per tutti ed avendo io già fatto altri scambi…ricevo la telefonata, e subito al “ vuoi andare in india?” rispondo sicura “ no grazie!” perché avevo in mente un po’ quella che è la faccia povera del paese, e non era proprio entusiasmante! Poi però, un po’ parlandone con i miei, un po’ immaginando che sarebbe stata un’esperienza diversa dal solito ma comunque interessante, ho deciso di accettare e di partire alla volta dell’India!
Cosa dire riguardo al mio mese passato in India?E’ stato davvero qualcosa di diverso dal solito, nel senso che questo viaggio mi ha fatto davvero crescere come persona, e mi ha fatto vedere realtà totalmente diverse dalla mia o da quelle che possiam trovare nei paesi occidentali. Non nascondo il fatto che, nel vedere subito appena arrivate, le baracche dove dormivan le persone e la gente vestita di stracci stesa per le strade sia stato subito per me un pugno allo stomaco: un conto è sapere che esistono queste situazioni, cosa diversa è vederlo con i propri occhi.

Ma partiamo dall’inizio: arrivo a Mumbai assieme ad altre 4 ragazze italiane( sono sempre state le mie compagne di viaggio e di “camera”) e troviam ad attenderci il responsabile yec indiano che tra l’altro ci avrebbe ospitato per tutto il tempo, Chinmoy!
La prima settimana l’abbiamo trascorsa a Mumbai, e dormivamo nell’appartamento della sorella. Ecco, a questo proposito non posso nascondere un po’ lo shock che ha preso tutte noi nel vedere in che condizioni era il bagno e la cucina… non è che ci aspettassimo una reggia(si va in India, si sa che potrebbe non essere tutto pulitissimo..), ma quando si vede uscire una bella famigliola di scarafaggini dal frigorifero sfido chiunque a sorridere ed annuire!!! Comunque, a parte questo inizio così “allarmante”, (attenzione, le condizioni igieniche non sono andate migliorando, se non quando eravamo in hotel a delhi!, quindi se partite, preparatevi a dividere la stanza con tanti amici geki, zanzare e animaletti vari) devo dire che è stato divertente fare il giro della città e dei suoi monumenti!abbiam assaggiato la tipica colazione del sud dell’india, ed un sacco di cibo indiano…oserei dire in alcuni casi troppo “chily” per noi poveri stranieri!!(ma anche sul cibo, se uno ha fame si mangia quel che c’è…però preparatevi a passare molto tempo in bagno!)
Chinmoy è stato davvero disponibilissimo e gentile, ci ha portato davvero ovunque: a vedere il Gateway of india,  all’isola di Elephanta(dopo un fantastico viaggetto su una barchetta molto traballante!),  allo zoo a vedere i famosi elefanti indiani, per i vari mercatini di strada e nel grande Crawford Market, ad un parco divertimento a 2 h da mumbai ed infine al Sanjai National Park, il posto che mi è piaciuto di più! Lì abbiam fatto una visita all’interno della giungla su una sorta di autobus, ed abbiam visto un leone ed una tigre bianca bellissima!(un po’ denutriti, poverini!)..e poi ci siam recati alle Kanheri caves, delle grotte sparse un po’ qua e là tra le colline, all’interno delle quali c’erano dei meravigliosi rilievi incentrati su Buddha e le sue vicende. È stato emozionante passaggiare tra quelle grotte antiche ed osservare ovunque montagne ricoperte di verdi alberi: un paesaggio totalmente diverso dalla città trafficata e super affollata!
Poi siamo partite alla volta di Raipur, nel Chattusgarth, dove abita Chinmoy con la sua famiglia. Qui siamo state accolte dalla sorella e dalla madre, che ci han subito donato una bellissima corona di fiori come benvenuto. Le giornate a Raipur sono state alterne, tra alti e bassi: certi giorni noiosi, perché lavoravano e  non potevano portarci fuori,  ed altri invece molto interessanti, come quando abbiam fatto una specie di tour dei templi della città, o quando ci han fatto cavalcare un elefante(che emozione!), o quando siam andate a fare shopping di sari con la mamma e la sorella!poi abbiam conosciuto una ragazza molto simpatica, Poorva, che ci ha accompagnato un po’ per tutti i luoghi di  raipur  ed è stata una guida ed una compagna davvero carina! A Raipur siamo state invitate dal presidente del chattisgarth(ormai eravamo famose, dopo tutte le interviste, a volte assurde o esagerate, che ci avevan fatto fare per giornali e tv)ad assistere alla festa dell’indipendenza indiana, il 15 agosto, prima con la parata militare, poi con danze e balli organizzati da diverse scuole: tantissimi colori e tanta tanta allegria! Sempre in quei giorni Chinmoy ci ha portato a visitare alcune scuole, ed abbiam avuto modo di imparare un poco come sia organizzato il loro sistema scolastico, e quali siano le differenze dal nostro.
I bambini impazzivano ogni volta che ci vedevano, ci correvano attorno e facevan dei sorrisi meravigliosi, e non vi dico la sorpresa quando mi han chiesto un’autografo!
Altra tappa degna di nota: la visita a due antichi templi nei quali vi erano raffigurazioni del kamasutra. Erano bellissimi, immersi nel verde, con quell’alone di antico che pervadeva ogni angolo!
Infine abbiam trascorso gli ultimi 3 giorni a New Dehli, in albergo. Un giorno lo abbiam passato a visitare la città e il ricco museo nazionale con tantissimi reperti interessanti sulla storia dell’India, mentre un altro giorno ci siam recati ad Agra, a circa 5 h di macchina, per vedere il maestoso Taj Mahal! Devo ringraziare tantissimo Chinmoy per averci portato fin là, perchè è stato qualcosa di spettacolare vedere questo meraviglioso palazzo(in realtà è una tomba) e nemmeno la pioggia ci ha fermato!!!! Il giorno prima della partenza invece siam andati a vedere il famoso fiume Gange, e a toccare con mano( cioè, con piede) le sue miracolose acque che dovrebbero purificare! E siam rimasti lì nei pressi fino a sera, quando abbiam partecipato anche noi ragazze alla preghiera della sera, con tutti i riti che l’accompagnavano, e con le ceste con i lumini che scivolavano nelle grigie acque del fiume. È stato strano ed affascinante, nel senso che sembrava di essere in un altro tempo se si guardava alla gente che, tutta ammassata sulle rive, cantava e gesticolava per la preghiera.
E con questo si è conclusa la mia esperienza in India!
Totalmente differente da qualsiasi altro scambio a cui io abbia partecipato, questo viaggio ha avuto alti e bassi, e diciamo che è servita una buona dose di “ spirito di adattamento” (ma quella ci vuole sempre negli scambi!!!), ma sono stata contenta di aver fatto questo viaggio, perché mi ha fatto crescere, mi ha reso più forte( e soprattutto più adattabile),mi ha fatto conoscere tante persone simpatiche,sperimentare cose nuove e vedere realtà così diverse da quella italiana. Ringrazio davvero il Lions Club per questa opportunità, e spero di poter continuare a fare questi scambi!!!!