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ITALIA: what else?

Avendo già fatto altri scambi scolastici, posso dire con certezza che questi 20 giorni in Inghilterra non sono stati nulla di paragonabile alle mie esperienze precedenti. Innanzitutto, il fatto di trovarsi per la prima volta “soli” in un altro paese, di dover gestire una lingua straniera per più di un mese, di trovarsi a confronto con realtà diverse, anche piccole, fa riflettere molto.
Ho sentito forse un po’ di difficoltà per non avere avuto, nella mia famiglia ospitante, una ragazza o un ragazzo della mia età che magari avrebbe avuto a disposizione più tempo libero per fare visitare, a me e alla mia host sister svedese, città e luoghi che solo chi  vi vive può conoscere.
Difatti, sebbene Linda e Jim, la coppia scozzese presso cui eravamo ospitate, sia stata gentilissima, erano spesso entrambi occupati con i rispettivi lavori, e non avevano molto tempo da dedicarci.
Dopo i primi dieci giorni, ci siamo spostate a Birmingham, dove insieme ad altri39 ragazzi di 25 nazionalità diverse abbiamo avuto modo di prendere parte a un programma di impegni dettagliato ed organizzatissimo, ricco di attività diverse. Ma nonostante tutto, la cosa che più mi ha colpita è stata la semplicità di quei momenti tutti insieme, dove sono nate delle meravigliose amicizie, dove ho avuto la possibilità di imparare tantissimo e di crescere come persona.
Grazie a chi ha reso possibile questa magnifica esperienza.