Il 13 Luglio 2010 è iniziata la mia seconda memorabile esperienza con gli scambi giovanili Lions.
L’anno scorso ho trascorso cinque settimane negli Stati Uniti, mentre quest’anno è stata la volta dell’Inghilterra. Sono partita dall’aeroporto di Venezia diretta a Birmingham e qui appena arrivata sono stata accolta dei responsabili Lions inglesi.
Ho trascorso i primi dieci giorni presso una famiglia di origine indiana a Londra, composta dai miei host-parents, due persone assolutamente adorabili, e la loro nipote. Ogni giorno la mattina mi trovavo con altri sei ragazzi e insieme abbiamo visitato Londra, i suoi musei, il castello di Windsor e un giorno siamo andati alla spiaggia di Brighton dove si trova il Pier più lungo del mondo. Fra i posti visitati c’è da ricordare Madame Tussauds, il museo delle cere, dove abbiamo potuto scattare la foto con la regina e il Thorpe Park, un parco divertimenti vicino Londra.
La cosa più bella, però, è stata poter condividere ogni momento della giornata con gli altri ragazzi ospitati dalle famiglie vicino Londra.
L’ultima sera abbiamo organizzato per il Lions e il Leo club locale, durante la cena di addio, uno spettacolo in cui abbiamo suonato e cantato “Hallelujah” e abbiamo ringraziato le nostre host-family e tutti i presenti per la disponibilità e il calore dimostratoci durante la nostra permanenza.
La mattina dopo, un venerdì, siamo partiti per il campo, sito in Queen Alexandra College a Birmingham. La grande mescolanza di lingue e culture diverse (in totale eravamo trentanove ragazzi, provenienti da venticinque Paesi differenti) ha fatto sì che si stabilisse un grande amalgama e affiatamento fra tutti i partecipanti. Tutte le sere ci ritrovavamo in un salone ad ascoltare musica, ballare e giocare. Durante il giorno venivano organizzate delle visite, proposte dai vari Lions club locali: siamo stati a Dudley, al Black Country Museum, a Stratford on Avon e al National Space Center. Il giovedì abbiamo svolto, inoltre, un’attività di volontariato che consisteva nel pulire un parco a Bickenhill. Una sera ci hanno portati a giocare a laser shooting (in sostanza tiro al piattello) mentre un’altra volta siamo stati in un locale a giocare a Skittles, l’antenato del Bowling; in pratica si gioca in una pista in legno, con dei birilli e una palla di dimensioni inferiori rispetto a quelle del gioco moderno.
La penultima sera è stata allestita una cena, a cui ha partecipato anche il sindaco di Birmingham con la moglie, a cui è seguito lo spettacolo organizzato da noi ragazzi. C’era chi recitava, raccontando attraverso rapidi sketch scene buffe accadute nei giorni precedenti, chi cantava o suonava, chi ballava. A seguire, per concludere, c’è stata la canzone “Imagine”, diventata il simbolo della nostra esperienza, che abbiamo cantato tutti abbracciati coinvolgendo anche il pubblico presente.
Il tempo al campo è trascorso troppo velocemente e il momento dei saluti e degli addii è arrivato improvvisamente…le partenze si sono susseguite a partire dalla notte del penultimo giorno. Quando alla fine a Francoforte ho salutato gli ultimi ragazzi non potevo ancora crederci che era tutto già finito e stavo tornando a casa…
Sembra incredibile con quale facilità e rapidità si riesca a diventare amici di ragazzi così apparentemente diversi da noi ma perfettamente uguali riguardo alla voglia di divertirsi e stare insieme…forse è proprio il bisogno di conoscersi reciprocamente e scoprire quanto in realtà siamo simili che permette di vivere esperienze così forti e stabilire amicizie durature. Ora mantengo i contatti attraverso Internet con molti dei ragazzi del campo e delle persone incontrate in queste tre indimenticabili settimane e spero vivamente un giorno di rincontrarle.
Un grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno dato l’opportunità di vivere questa esperienza, offrendomi la possibilità di partecipare a questo scambio e a tutte le persone che hanno reso la mia permanenza in Inghilterra semplicemente fantastica!!! Grazie per la disponibilità, la perfetta organizzazione, la gentilezza, il calore e l’affetto dimostratomi.