Quando sono partito per andare in Israele, non avevo la minima idea di cosa aspettarmi.
Devo ammettere che le informazioni in mio possesso riguardo quella realtà erano poche e frammentate. Nell’immaginario collettivo Israele viene visto come un paese pericoloso, in quanto in costante conflitto non solo al suo interno ma anche nei suoi confini.
Mi sono bastati pochi giorni per capire che la realtà è completamente diversa.
E’ vero che questo paese nel corso della sua storia ha affrontato diverse guerre con diversi paesi e continua ad avere dei conflitti, ma è altrettanto vero che in questo periodo la situazione è tranquilla e gli israeliani cercano in ogni modo di mantenere la pace nel rispetto di tutti.
Durante la mia permanenza in Israele, non c'è stato un momento nel quale io non mi sia sentito al sicuro.
Israele,a discapito di ciò che alcuni pensano, è un paese che cerca di preservare la pace in ogni modo possibile e con chiunque. La realtà di questo paese è completamente diversa da come avevo appreso dai media e in poco tempo, vedendo la realtà con i miei occhi, ho cambiato l'opinione che fallacemente mi ero costruito partendo da informazioni errate.
Vedere le cose prima con i propri occhi e solo poi crearsi un'opinione personale: questa è la lezione di vita più importante che ho appreso da questo viaggio.
Durante la mia permanenza in Israele, sono rimasto molto colpito dalla loro concezione dei giovani. Infatti viene riposta molta fiducia nei giovani che vengono visti come la risorsa più preziosa del paese.
Ho notato che mediamente ai giovani viene data più libertà di quanta venga data a noi giovani in Italia, ma non una libertà fine a se stessa ma finalizzata ad ottenere la piena indipendenza del singolo sotto la guida sempre presente ma mai ingombrante dei più anziani.
Anche la concezione di responsabilità è diversa, perché ogni giovane sa che ad ogni azione corrisponde una conseguenza della quale bisogna assumersi personalmente la responsabilità senza scaricarla sugli altri.
Inoltre sono rimasto impressionato positivamente da come è stato organizzato il campo.
Nello specifico mi è piaciuta molto l'idea di assegnare ognuno di noi a famiglie ospitanti che vivevano nella stessa città. Cosi facendo, si è instaurato un rapporto più stretto tra noi campers, avendo passato effettivamente tre settimane insieme e non due, e grazie al fatto che per ogni giorno c'era un programma stabilito da fare tutti insieme abbiamo avuto tutti la possibilità di visitare più cose di questo paese.
Le attività che ci sono state proposte sono state tutte affascinanti, ma soprattutto in ogni attività siamo stati spinti a prendere un momento per riflettere su diverse tematiche.
Questa esperienza mi ha arricchito molto non solo dal punto di vista della conoscenza ma anche,soprattutto ,dal punto di vista umano.
Questo campus non è solo stato all'insegna del divertimento e dell'amicizia, ma anche della crescita personale sotto diversi punti di vista.