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ITALIA: what else?

Il 18 luglio sono partita per iniziare quest’avventura che non potrò mai dimenticare, infatti grazie al Lions Club ho potuto trascorrere 4 settimane nella bellissima nonché diversissima Malesia.
Atterrata a Kuala Lumpur dopo 14 ore di viaggio vengo a sapere che il giorno dopo dovrò riprendere un aereo per recarmi al nord nella regione del Kalantan, nella città di Kota Bharu.
Appena arrivata io e gli altri YE provenienti dal Giappone e dalla Finlandia riceviamo un benvenuto calorissimo dalle nostre famiglie ospitanti, ovviamente non poteva mancare il servizio fotografico per cui tutti gli orientali vanno pazzi (dovete sapere che in Malesia fanno foto per qualsiasi cosa, anche semplicemente quando imbuchi le tue cartoline).
Non potevo chiedere una famiglia ospitante migliore : mi hanno subito fatto sentire parte della famiglia e secondo me questa è la parte più importante.


La mia famiglia (non dico famiglia ospitante perché alla fine delle due settimane trascorse insieme e come se avessi trovato una seconda famiglia) era composta dal papà Kok Wei che era un commerciante di legno, dalla mamma Fong Yin e dai 3 figli : Jane ( questo non era il suo vero nome ma visto che io avevo certe difficoltà a ricordarmi i loro nomi cinesi ha detto che potevo chiamarla così), Kian Kah e Kian Shen. Purtroppo ho passato poco tempo con i miei fratelli perché nel periodo che ho trascorso io a Kota Bharu loro andavano ancora a scuola.
Ho scoperto che in Malesia le scuole non hanno le vacanze nello stesso periodo di quelle italiane, infatti d’estate si va a scuola ma nel periodo di Novembre-Dicembre si ha un mese e mezzo di vacanze per la stagione dei monsoni.
A causa del periodo del Ramadan e della Hari Raya (la Malesia è uno stato a maggioranza mussulmano) non sono riuscita a visitare molte cose ma la mia famiglia si è impegnata al massimo affinché io avessi la migliore esperienza di tutte, e così è stato.
Una visita che mi ricorderò sempre è quella stata al Wishing Tree. In pratica vicino a una statua del Buddha è cresciuto un albero e i buddhisti credono che se preghi e tiri( girata di schiena) questo pezzo di stoffa su cui hai scritto i tuoi desideri, il Buddha ti ascolterà e li esaudirà. Io l’ho fatto ed è stata un’azione e atmosfera che mi ricorderò a vita.
Con la mia famiglia abbiamo anche passato 3 giorni su un’isola del arcipelago delle  Perhentian Island. Dire che è stato bellissimo è poco. Insieme siamo anche andati a fare snorkeling ed è stato bellissimo : vedere quel mare cristallino con un’immensità di pesci diversi e la barriera corallina è stato uno spettacolo difficile da dimenticare.
Il mio Welcome Party e Farewell Party sono stati bellissimi. I membri del Lions Club e del Leo Club di Kota Budaya sono stati davvero disponibilissimi e bravissimi con me, nonchè simpaticissimi. Credo di non essermi mai divertita così tanto !
Purtroppo anche l’esperienze migliori devono finire e così è terminata la mia permanenza a Kota Bharu, con ovviamente un fiume di lacrime mie e di mia mamma e mia sorella all’aeroporto.
Il giorno dopo il mio ritorno a KL io e il resto dei YE provenienti da tutto il modo siamo partiti per fare il Camp in un resort a Port Dickson, una località marittima non tanto lontana da Kuala Lumpur.
Oltre alla mia felicità di rivedere Nora, l’altra italiana che ha condiviso con me questa bellissima esperienza, ho trovato dei veri amici in quel Camp. Ho subito fatto amicizia con gli altri ragazzi europei, non perché volessi rimanere solo con loro ma perché i giapponesi presenti al campo avevano un livello di inglese molto basso e parlare con loro aveva un certo livello di difficoltà, ma nonostante tutto siamo riusciti a capirci e diventare amici.
Al Camp erano presenti 15 ragazzi dal Giappone, alcuni ragazzi malesi delle famiglie ospitanti di KL, Anna e Janika dalla Finlandia, Amélie dal Belgio, Daria dalla Svizzera, Jan Henrik e Øyvind dalla Norvegia e ovviamente io e Nora dall’Italia.
Questi pochi giorni insieme non sono solo serviti a conoscere queste bellissime persone da tutto il mondo ma anche a conoscere i loro paesi d’origine e secondo me è per questo che è nato il Lions Club : per far conoscere e conoscere le tradizioni e i costumi dei diversi Stati.
I giorni passati al Camp me li ricorderò a vita perché sono stati i momenti più intensi e belli di quest’esperienza malese !
Tornati a Kuala Lumpur mi aspettava la mia famiglia composta dal papà Kok Keong che insieme alle sue sorelle gestiva il più vecchio negozio di fiori del Kajang, dalla mamma Yen Wei e dai tre piccoli tornado dei figli : Jia Tung di 13 anni, Hong Wei di 11 e la piccolina Wan Xuan di 9. Stare in questa famigli mi ha ricordato i tempi quando io ero piccola e giocavo ancora con le mie sorelle, è stato come un tuffo nel tempo.
Anche loro mi hanno subito trattato come una di famiglia e non mi hanno fatto minimamente mancare la mia famiglia che era a migliaia di km di distanza.
Con loro ho visitato tutte le attrazione di KL: Petronas Tower, Kl Tower, Plaza Merdeka, in pratica tutto ! e penso che questi ricordi rimarranno sempre nella mia memoria perché li ho passati con una famiglia super brava che si prendeva cura di me.
Ovviamente in entrambe le famiglie ho fatto conoscere l’Italia nel modo migliore : la pizza. Cucinare con i miei fratelli la pizza è stato come sentirsi a casa, come se non mi fossi mai mossa dall’Italia e loro fossero la mia famiglia italiana.
Parlando di pizza tocchiamo un tasto dolente: il cibo. L’alimentazione è molto diversa da quella italiana. Adattarmi al cibo non è stato facile in quanto loro mangiano molti cibi piccanti e io e il piccante non andiamo molto d’accordo. Inoltre i malesi mangiano riso ad ogni pasto ( il riso è per loro quello che il pane è per noi italiani) e dopo 4 settimane che lo mangi a ogni pasto diventa un po’ pesante ma le mie famiglie sono sempre state molto disponibili e assecondare i miei gusti in fatto di cibo e per questo li sono molto grata.
L’unica cosa negativa che è successa in queste 4 settimane trascorse in Malesia è che durante la nostra ultima settimana di soggiorno la presidentessa del Lions Club di KL ha vietato a tutti noi YE di andare in giro e trovarci tra di noi senza tutta la famiglia al seguito. Dal mio punto di vista questa è stata una mancanza di fiducia nei nostri confronti in quanto quasi tutti i YE erano maggiorenni e con la testa sulle spalle. Questa decisione ha inciso molto sull’ultima settimana in quanto non sono riuscita a salutare i miei amici prima di tornare in Italia e questo mi è dispiaciuto molto.

In generale quest’ esperienza è stata fantastica !
Davvero l’esperienza di una vita !